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Salve, avrei bisogno di avere delucidazioni in merito alla copertura del capo, dei capelli di una donna. Le donne ortodosse usano la parrucca, oppure un cappello durante tutto il tempo che trascorrono in pubblico o fuori casa. Altre ancora una fascia che copre solo una parte di capelli. A Roma, vedo donne che coprono il capo solo quando entrano in un beit akneset...Mi chiedo quale sia la fonte? Qual è il motivo? Per non distrarre gli uomini durante la preghiera? Per non esporre i capelli considerati una parte intima, riservata solo al proprio marito? Vorrei capire se è un obbligo per la donna. Come? perché? e quando farlo?...grazie infinite Rav per la sua disponibilità e competenza.
Risposta
Shalom uvrakhàh,
la tua domanda è davvero molto importante, ed è piena di dettagli. Cercherò di essere stringato, anche se non sempre è possibile.
Premetto - per quanto in alcuni luoghi, a causa di fenomeni storici, assimilazione o ignoranza, si è dimenticato, fino a duecento anni fa in tutto 'am Israel le donne mettevano il copricapo, come esposto esplicitamente nello Shulchan 'arukh[1] che dice che le donne ebree dopo essere sposate non vadano con il capo scoperto, siano esse ancora sposate, siano esse ora divorziate o vedove ל"ע. Non è una norma dipendente dal tempo o dal luogo, o una rigorosità, ma una norma che è sempre da applicare, anche se magari le proprie amiche non pongono tanta attenzione al suo adempimento[2].
C'erano luoghi in cui si usava facilitare, e si permetteva l’uso di parrucche [al tempo riconoscibili come tali[3][U1] ].
In Italia
Per evitare dicerie tipo ‘In Italia non si usa’, e sottolineando che generalmente i Poseqim italiani da sempre si rifacevano (come in tutto il resto del mondo) allo Shulchan ‘arukh scrupolosamente, riportiamo alcune delle numerose testimonianze riguardo all'uso di Kissui Rosh per le donne sposate. A scanso di equivoco segnaliamo anche il loro periodo storico, per sottolineare la continuità dell'applicazione della norma [la data è quella di stampa dell’opera o riportata nella fonte stessa]:
5330 ('570). Rabbenu Moshèh Provenzalo ז"ל dice esplicitamente[4] che nel 5330[5] ('570 E.V.) le donne usavano coprire la testa, e che c'è chi sta cominciando un 'uso nuovo' di coprirla attraverso la parrucca, cosa che dimostra di non ritenere corretta.
5497[6] ('737 E.V.). Rabbenu Refael Meldola ז"ל, grande Chakham vissuto a Livorno ('685-'748 E.V.), dice esplicitamente[7] che nella sua città natale (Livorno) l'uso è sempre stato che le donne sposate coprissero la testa[AA2] [8].
5510 ('750 E.V.)[9]. Rabbenu Itzchaq Lampronti ז"ל nella sua opera enciclopedica "Pachad Itzchaq"[10] riporta le opinioni contrarie all'utilizzo della parrucca come "Kissui Rosh" riguardo al coprire la testa delle donne sposate.
Vediamo quindi come dal periodo della stesura dello Shulchan 'arukh fino a circa il periodo dell'emancipazione (in cui ci sono state grandi perdite spirituali[11][U3] ), esistono prove documentate [anche se intrinsecamente lo Shulçhan ‘Arukh sarebbe già stato ampiamente sufficiente come prova] che l'uso comune era che le donne sposate coprissero la testa, come illustrato nello Shulchan 'arukh, che gli ebrei di tutto il mondo seguono come testo basilare di halakhàh.
Lo Zohar
Lo Zohar HaQadosh è rigoroso non solo sull’uscire fuori di casa senza copricapo, ma in generale sul non mostrare i propri capelli neppure in casa propria[12], provocando tante Berakhot a chi ci pone attenzione, tra cui Berakhàh ai figli che crescano nel modo migliore Be”H e si possano innalzare, inoltre il marito viene benedetto da tutte le Benedizioni Superiori e Inferiori, anche con ricchezze, figli e nipoti[13]. Esplicita inoltre che in particolare chi va per strada con i capelli scoperti, provoca povertà e negatività alla sua casa e che i suoi figli non possano essere importanti[14] ח"ו.
È opinione comune tra i Poseqim che sia idoneo essere rigorosi come lo Zohar[15].
Il Gaon HaRav Menashèh Klein[16] זצ"ל sottolinea: “Sicuramente chi desidera la Berakhàh dello Tzaddiq divino, il Tanna ~ Maestro della Mishnàh, Rabbì Shim’on Bar Yochai… non prenda in considerazione di facilitare sulla questione… in particolare visto che molto ciò che riguarda i propri figli è dipendente da questo… in particolare visto che l’opinione dei Grandi Poseqim segue lo Zohar HaQadosh in questo.”
Ciò nonostante – sottolineiamo che il Gaon HaRav Moshèh Feinstein זצ"ל specifica che chi non pone attenzione al solo Zohar HaQadosh, ponendo attenzione però a non uscire dalla propria casa a capo scoperto, sicuramente non è da considerarsi come peccatrice sulla norma, poiché la norma minima lo permette[17].
Aggiunge però che chiunque sia rigorosa sulla questione è lodevole[18] in particolare se desidera la Berakhàh di Qimçhit[19] la cui storia viene raccontata in Massekhet Yomà – per cui ha meritato di avere 7 figli maschi che hanno rivestito tutti il ruolo di Kohen Gadol e ci rivela la Ghemarà[20] che l’ha meritato perché a) ha posto attenzione a coprire la sua testa persino in casa, e b) perché ha pregato per loro intensamente affinché fossero grandi.
Quanto si deve coprire?
In base alla norma minima (Me’iqqar Hadin) è sufficiente che la donna abbia un copricapo come un cappello o un foular (non trasparente) che copra bene tutti i capelli[21]. Ed è idoneo essere rigorosi per cui neppure un capello esca fuori dal copricapo. Ciò nonostante se fuoriesce una quantità pari a uno o due etzba’ot (ogni Etzb’a è due cm) non è una trasgressione[22], ed è preferibile porre attenzione che sia al più un Etzb’a (2 cm)[23].
Sull’utilizzo della parrucca
Riguardo all’utilizzo della parrucca c’è una discussione da secoli se sia adeguato come ‘copricapo’, per vari motivi. In sé – se copre il capo – è apparentemente indubbio che lo possa essere. La prima domanda da porsi è se non ci sono altri problemi di halakhàh, ad esempio se sia evidente anche a estranei che la donna abbia il capo coperto ed è quindi sposata.
A parte i Chabad, che sostengono in base ai loro Poseqim che anche oggigiorno a priori sia meglio la parrucca, non è questa l’opinione della maggior parte dei Poseqim, che se permettono, lo fanno generalmente per una questione di forte esigenza o d’impossibilità di fare altro, o di uso locale.
Per prima cosa bisogna distinguere tra i Poseqim di tre generazioni fa circa e quelli moderni. Fino a tre generazioni fa le parrucche erano simili a ‘scope’ e come tali erano riconoscibili; chi ha visto la parrucca della moglie זצ"ל del Gaon HaRav Kanievski שליט"א si può rendere conto di cosa si tratti. Servivano però generalmente a far rendere conto meno della mancanza di capelli oppure come copricapo.
Oggigiorno però le parrucche sono ‘eccezionalmente belle’ tanto che difficilmente ci si può rendere conto del fatto che siano parrucche. E questo è uno dei principali problemi in merito.
E’ inoltre importante verificare adeguatamente le motivazioni del permesso di buona parte dei Poseqim [una volta mi hanno fatto vedere una lista di oltre 100 Poseqim che permettono, ma quando si leggevano le motivazioni, faceva ridere, perché si capiva il contrario, solo che la maggior parte del pubblico che ha letto quell’articolo – non comprendendo l’ebraico – pensava che fosse un permesso a piè pari – diffidate quindi da siti e articoli del genere se non verificate adeguatamente cosa c’è scritto effettivamente nella fonte originale, che spesso addirittura contraddice l’opinione di chi ha portato quella fonte per permettere la parrucca!!].
Ad esempio il Gaon HaRav Moshèh Feinstein[24] זצ"ל nel 5722 (’62 E.V.) permette l’utilizzo della parrucca dicendo: “E anche se non è riconoscibile agli uomini che non guardano così tanto le donne fino al punto di distinguere se sia una parrucca, in ogni caso per la stragrande maggioranza di donne sono riconoscibili, se non per tutte le donne, pertanto se si tratta di un caso raro in cui non è riconoscibile non è un problema”. Oggi però vediamo che tutta la tecnica innovativa consiste nel creare parrucche non riconoscibili come tali, e perlomeno non è così scontato che si possa considerare anche oggi il suo permesso valido visto che tutta la motivazione illustrata (almeno per le parrucche "naturali") non è sicuramente applicabile .
Oppure il Gaon HaRav Mashash[25] ז"ל diceva: “Che poiché lo Yetzer HaR’a non sussiste su ciò che non è attaccato al corpo, allora non c’è motivo di vietare” – ossia secondo la sua opinione da Santo, che non aveva praticamente pensieri su donne, vale anche qui il principio per cui un corpo non facente parte del corpo della donna non attira alcun tipo di pensieri. Purtroppo però mi sembra che la situazione della maggior parte degli uomini (o almeno il loro Yetzer HaR’a) non sia d’accordo con questo approfondimento. [Il suo discorso contesta inoltre la Mishnàh Beruràh[26] che esplicita che in un luogo in cui non c’è un uso che le donne indossino la parrucca, la parrucca sia comunque considerata ‘Ervàh per cui è vietato recitare parole di Toràh dinnanzi almeno per Mar_it ‘ain]
Il Gaon HaRav Elyashiv זצ"ל raccontava la triste realtà che “non gli è possibile ammonire in merito alla parrucca, perché non verrebbe ascoltato”, “ma anche chi indossa il copricapo adeguatamente anche solo un’ora – ha un merito speciale per quello, e ogni periodo è considerato separatamente”.
Ciò nonostante sottolineo, che in casi di necessità eccezionali, è possibile si possa considerare permessi speciali. Ad esempio Chakham ‘Ovadiàh Yosef זצ"ל ha permesso l’utilizzo di parrucche nel caso di vedove e donne divorziate. Bisogna però analizzare i singoli casi specificatamente.
Inoltre, se la propria moglie dovesse decidere d’indossare una parrucca piuttosto che nulla, è spesso preferibile per il marito stare zitto e far scendere il divieto che compie dal Deoraita al più al DeRabbanan.
Radersi
Visto che mi è stato chiesto in altre occasioni, aggiungo che presso alcuni çhasidim (non tutti) c’è un uso di radersi i capelli, in particolare presso i çhasidim Satmer, al fine di non rischiare che ci siano capelli non coperti[27]. Ciò nonostante non solo quest’uso non è obbligatorio, ma secondo molti è preferibile evitarlo, perché ci sono alcuni Mequbbalim che sostengono che i capelli (coperti) di una donna rappresentano del çhesed ~ bontà che si poggia su di lei e sulla famiglia[28].
Pregare
Quando si prega c’è un motivo ulteriore per coprire il capo[29], chi però in particolare da nubile non lo fa ha su cosa appoggiarsi[30]. Da questo nasce l’uso di molte donne di coprire il capo almeno al Bet HaKenesset, ed è un’ottima cosa che almeno questo venga applicato, anche per chi ha maggiori difficoltà ad applicarsi nel resto del tempo.
Spero che sia sufficientemente chiaro Be"H - altrimenti - riscrivete!
E' importante chiarire i punti.
[1] Shulchan 'arukh (Even Ha'ezer 21:2, vedi inoltre 115:4). Vedi Bet Shemuel 21:5 e çhelqat Meçhoqeq 21:2, e così nel Dagul Merevavàh 21:2. Vedi inoltre Pitçhè Teshuvàh 21:2. Come riportato esplicitamente anche in Massekhet Nedarim (72.). Vedi ivi. Vedi inoltre Shut Igrot Moshèh (Even Ha’Ezer 1:58) che spiega particolareggiatamente la Ghemarà e il suo significato. Vedi inoltre HaLevush KeHilkhatò 17:3:4 che calcola il perché della necessità di un’altra fonte da Berakhot (24.).
[2] Vedi Mishnàh Beruràh 75:10, Shut Yabbi’a Omer (Even Ha’Ezer 3:21§). Vedi anche Shut Maim Chajim Mashash (2:Orach Chajim fine 110§) che dopo aver detto che è necessario coprire il capo, riporta un “Limud Zekhut” per chi non lo compisse – ossia vuol dire che non è completamente peccatore, basandosi su una spiegazione non semplice in base a qualche osservazione su alcune delle parole di Rashì ז"ל. Ciò nonostante anche le sue osservazioni non sono così tanto convincenti, come sottolineato da tantissimi Poseqim, tra cui il Mizvat Nashim 39:1:2 a nome dei Shut Ben David (30:9), Shut Aderet Tiferet 34 ד"ה גם. Vedi ulteriormente Sedè çhemed (Asifat Dinim Dalet 2§), Shut Minchat Chajim (Even Ha’Ezer 2:4), Shiurè Taharàh (Shin 90), Quntres MiBa’ad Latzamtekh (alla fine del Shut Lehorot Nathan 5). Vedi inoltre Shut Maharsham 4:138§ che dice che l’uso delle donne che non coprono il capo è un uso מנהג di tipo גהנם Ghehinnam.
[3] Sul permesso o divieto dell'utilizzo di parrucche come Kissui Rosh ~ copricapo per donne sposate c'è molto da dilungarsi, e non è questa la sede. Vedi ulteriormente: Shut Yabbi'a Omer (Even Ha'ezer 4:3, 5:5).
[4] Nel Shut Maharam Provenzalo ז"ל (Siman 90, vedi ivi ulteriormente).
[5] Questa è la data riportata nella Teshuvàh, 2 Nissan 5330.
[6] Questo è l'anno di stampa del volume, come riportato in copertina.
[7] Nel suo importante Shut Maim Rabbim (vol 3, Even Ha'ezer 30).
[8] Vedi ivi in cui l'uso era di coprire il capo già dal fidanzamento. Oggigiorno però, in cui è andato perso l'uso, è sufficiente tornare alla norma stretta, che riguarda il coprire la testa dopo il matrimonio.
[9] Anno di pubblicazione del primo volume del Pachad Itzchaq. I volumi citati sono stati pubblicati postumi dopo diversi secoli, comunque la data sicuramente non è precedente alla pubblicazione.
[10] Pachad Itzchaq (volume 6 פאה נכרית לנשים נשואות)..
[11] Come illustrato lungamente e dolorosamente nella biografia rabbinica di Rav Momigliano "Biografia di un Rabbino Italiano".
[12] Riportato nel Kaf HaChajim Sofer 75:18§, Mishnàh Beruràh 75:14, nel Beur Halakhàh 75:§. Vedi ulteriormente Shut Mishnèh Halakhot 5:243§.
[13] Riportato nella Mishnàh Beruràh 75:14.
[14] In base a quanto riportato nella Mishnàh Beruràh (75:14), vedi meglio, qui riportato solo parzialmente per non indurire troppo la questione e ottenere almeno l’ ‘Iqqar HaDin.
[15] Maghen Avraham 75:4, condiviso dalla Mishnàh Beruràh 75:fine 14.
[16] Shut Mishnèh Halakhot 5:243.
[17] Shut Igrot Moshèh (Yorèh De’àh 2:75 ובדבר קול, Even Ha’ezer 1:58 in cui contesta il Shut Chatam Sofer (36§)). Vedi inoltre Shut Igrot Moshèh (Even Ha’Ezer 1:58 ולכן לדינא) in cui specifica che persino un Talmid Chakham non eviti di sposarsi con una donna del genere se per il resto delle questioni la donna è timorosa del Cielo, attenta alle Mizvot e ha buoni atteggiamenti solo che non vuole essere in rigorosa in questo.
[18] Shut Igrot Moshèh (Yorèh De’àh 2:75 ובדבר קול, Even Ha’ezer 1:58).
[19] Shut Igrot Moshèh (Even Ha’Ezer 1:58).
[20] Yomà (47.), integrato con Nedarim (70:).
[21] Vedi Shut Igrot Moshèh (Even Ha’ezer 1:58), Shut Yabbi’a Omer (Even Ha’Ezer 4:3:2§), Shut Mishnèh Halakhot 5:243. Vedi ulteriormente Shut Teshuvàh MeAhavàh (48), Shut Itzchaq Yeranen (3 Even Ha’Ezer 1).
[22] Shut Igrot Moshèh (Even Ha’ezer 1:58). Così riporta inoltre nel Yalqut Yosef Otzar Dinim LeIshàh (5765/777-778, §) anche in base a una lettera inedita di Chakham ‘Ovadiàh Yosef זצ"ל. Vedi anche Shut Maharam Elshaqar (35§). Vedi ulteriormente Shut Ish Matzliach 1:Orach Chajim 24, Or Toràh (5746/621, 5748/93, 5750/fine 104) in una Teshuvàh di Chakham ‘Ovadiàh Yosef זצ"ל.
[23] Vedi Yalqut Yosef Otzar Dinim LeIshàh (5765/777-778, 60:13/789). Vedi ulteriormente Shut Teshurat Shai (2:38).
[24] Shut Igrot Moshèh §.
[25] Shut §.
[26] Mishnàh Beruràh 75:15(:21) in base al Perì Megadim.
[27] Vedi in merito Shut Mishnèh Halakoht 4:243 ודע דמנהג, e com’è risaputo a chi è solito leggere la sua opera tratta dei Minhaghim di alcuni çhasidim come Minhag diffuso.
[28] Così ho sentito dal Gaon HaRav Ben Tzion Mutzaffi שליט"א.
[29] Vedi Shut Yeçhavèh Da’t 5:6§ che lo presenta anche per donne non sposate. Vedi ulteriormente Shut Yaskil ‘Avdì (7:Hashmatot a Orach Chajim 1).
[30] Vedi Shut Or LeTzion 2:7:14(:14§), nonostante sostenga sia necessario coprire la testa, sostiene che chi fa diversamente in base all’uso ha su cosa appoggiarsi. Vedi inoltre Shut Tzitz Eli’ezer 12:13§ cosa riporta per risolvere l’uso. Vedi ulterioremtne Shut Birkot Shamajim 1:32, Shtu Rivevot Efraim 3:533:2§, Or Toràh (Adar 5732:89§, :120§).
[31] Vedi Shulchan ‘arukh (Even Ha’ezer 21:2, 115:4).
[32] Vedi Shulchan ‘arukh (Even Ha’Ezer 21:§), vedi Bet Shemuel 21:5§, Baer Hetev (21:5§). Vedi ulteriormente Shut Sha’arè ‘Ezrà 1:102, Shut Zahav Menaçhem 3:Even Ha’Ezer 37, Shut Orchot Yosher (2 Even Ha’ezer 4).
[33] Shut Yabbi’a Omer (Even Ha’ezer 4:3§), vedi anche Shut Igrot Moshèh (Even Ha’ezer 1:57§), e così conclude inoltre nel Mizvat Nashim 39:8:13 in base ulteriore al Shut Lev Avraham (107§). Così inoltre nel Shut Or LeTzion (1:§).
la tua domanda è davvero molto importante, ed è piena di dettagli. Cercherò di essere stringato, anche se non sempre è possibile.
Premetto - per quanto in alcuni luoghi, a causa di fenomeni storici, assimilazione o ignoranza, si è dimenticato, fino a duecento anni fa in tutto 'am Israel le donne mettevano il copricapo, come esposto esplicitamente nello Shulchan 'arukh[1] che dice che le donne ebree dopo essere sposate non vadano con il capo scoperto, siano esse ancora sposate, siano esse ora divorziate o vedove ל"ע. Non è una norma dipendente dal tempo o dal luogo, o una rigorosità, ma una norma che è sempre da applicare, anche se magari le proprie amiche non pongono tanta attenzione al suo adempimento[2].
C'erano luoghi in cui si usava facilitare, e si permetteva l’uso di parrucche [al tempo riconoscibili come tali[3][U1] ].
In Italia
Per evitare dicerie tipo ‘In Italia non si usa’, e sottolineando che generalmente i Poseqim italiani da sempre si rifacevano (come in tutto il resto del mondo) allo Shulchan ‘arukh scrupolosamente, riportiamo alcune delle numerose testimonianze riguardo all'uso di Kissui Rosh per le donne sposate. A scanso di equivoco segnaliamo anche il loro periodo storico, per sottolineare la continuità dell'applicazione della norma [la data è quella di stampa dell’opera o riportata nella fonte stessa]:
5330 ('570). Rabbenu Moshèh Provenzalo ז"ל dice esplicitamente[4] che nel 5330[5] ('570 E.V.) le donne usavano coprire la testa, e che c'è chi sta cominciando un 'uso nuovo' di coprirla attraverso la parrucca, cosa che dimostra di non ritenere corretta.
5497[6] ('737 E.V.). Rabbenu Refael Meldola ז"ל, grande Chakham vissuto a Livorno ('685-'748 E.V.), dice esplicitamente[7] che nella sua città natale (Livorno) l'uso è sempre stato che le donne sposate coprissero la testa[AA2] [8].
5510 ('750 E.V.)[9]. Rabbenu Itzchaq Lampronti ז"ל nella sua opera enciclopedica "Pachad Itzchaq"[10] riporta le opinioni contrarie all'utilizzo della parrucca come "Kissui Rosh" riguardo al coprire la testa delle donne sposate.
Vediamo quindi come dal periodo della stesura dello Shulchan 'arukh fino a circa il periodo dell'emancipazione (in cui ci sono state grandi perdite spirituali[11][U3] ), esistono prove documentate [anche se intrinsecamente lo Shulçhan ‘Arukh sarebbe già stato ampiamente sufficiente come prova] che l'uso comune era che le donne sposate coprissero la testa, come illustrato nello Shulchan 'arukh, che gli ebrei di tutto il mondo seguono come testo basilare di halakhàh.
Lo Zohar
Lo Zohar HaQadosh è rigoroso non solo sull’uscire fuori di casa senza copricapo, ma in generale sul non mostrare i propri capelli neppure in casa propria[12], provocando tante Berakhot a chi ci pone attenzione, tra cui Berakhàh ai figli che crescano nel modo migliore Be”H e si possano innalzare, inoltre il marito viene benedetto da tutte le Benedizioni Superiori e Inferiori, anche con ricchezze, figli e nipoti[13]. Esplicita inoltre che in particolare chi va per strada con i capelli scoperti, provoca povertà e negatività alla sua casa e che i suoi figli non possano essere importanti[14] ח"ו.
È opinione comune tra i Poseqim che sia idoneo essere rigorosi come lo Zohar[15].
Il Gaon HaRav Menashèh Klein[16] זצ"ל sottolinea: “Sicuramente chi desidera la Berakhàh dello Tzaddiq divino, il Tanna ~ Maestro della Mishnàh, Rabbì Shim’on Bar Yochai… non prenda in considerazione di facilitare sulla questione… in particolare visto che molto ciò che riguarda i propri figli è dipendente da questo… in particolare visto che l’opinione dei Grandi Poseqim segue lo Zohar HaQadosh in questo.”
Ciò nonostante – sottolineiamo che il Gaon HaRav Moshèh Feinstein זצ"ל specifica che chi non pone attenzione al solo Zohar HaQadosh, ponendo attenzione però a non uscire dalla propria casa a capo scoperto, sicuramente non è da considerarsi come peccatrice sulla norma, poiché la norma minima lo permette[17].
Aggiunge però che chiunque sia rigorosa sulla questione è lodevole[18] in particolare se desidera la Berakhàh di Qimçhit[19] la cui storia viene raccontata in Massekhet Yomà – per cui ha meritato di avere 7 figli maschi che hanno rivestito tutti il ruolo di Kohen Gadol e ci rivela la Ghemarà[20] che l’ha meritato perché a) ha posto attenzione a coprire la sua testa persino in casa, e b) perché ha pregato per loro intensamente affinché fossero grandi.
Quanto si deve coprire?
In base alla norma minima (Me’iqqar Hadin) è sufficiente che la donna abbia un copricapo come un cappello o un foular (non trasparente) che copra bene tutti i capelli[21]. Ed è idoneo essere rigorosi per cui neppure un capello esca fuori dal copricapo. Ciò nonostante se fuoriesce una quantità pari a uno o due etzba’ot (ogni Etzb’a è due cm) non è una trasgressione[22], ed è preferibile porre attenzione che sia al più un Etzb’a (2 cm)[23].
Sull’utilizzo della parrucca
Riguardo all’utilizzo della parrucca c’è una discussione da secoli se sia adeguato come ‘copricapo’, per vari motivi. In sé – se copre il capo – è apparentemente indubbio che lo possa essere. La prima domanda da porsi è se non ci sono altri problemi di halakhàh, ad esempio se sia evidente anche a estranei che la donna abbia il capo coperto ed è quindi sposata.
A parte i Chabad, che sostengono in base ai loro Poseqim che anche oggigiorno a priori sia meglio la parrucca, non è questa l’opinione della maggior parte dei Poseqim, che se permettono, lo fanno generalmente per una questione di forte esigenza o d’impossibilità di fare altro, o di uso locale.
Per prima cosa bisogna distinguere tra i Poseqim di tre generazioni fa circa e quelli moderni. Fino a tre generazioni fa le parrucche erano simili a ‘scope’ e come tali erano riconoscibili; chi ha visto la parrucca della moglie זצ"ל del Gaon HaRav Kanievski שליט"א si può rendere conto di cosa si tratti. Servivano però generalmente a far rendere conto meno della mancanza di capelli oppure come copricapo.
Oggigiorno però le parrucche sono ‘eccezionalmente belle’ tanto che difficilmente ci si può rendere conto del fatto che siano parrucche. E questo è uno dei principali problemi in merito.
E’ inoltre importante verificare adeguatamente le motivazioni del permesso di buona parte dei Poseqim [una volta mi hanno fatto vedere una lista di oltre 100 Poseqim che permettono, ma quando si leggevano le motivazioni, faceva ridere, perché si capiva il contrario, solo che la maggior parte del pubblico che ha letto quell’articolo – non comprendendo l’ebraico – pensava che fosse un permesso a piè pari – diffidate quindi da siti e articoli del genere se non verificate adeguatamente cosa c’è scritto effettivamente nella fonte originale, che spesso addirittura contraddice l’opinione di chi ha portato quella fonte per permettere la parrucca!!].
Ad esempio il Gaon HaRav Moshèh Feinstein[24] זצ"ל nel 5722 (’62 E.V.) permette l’utilizzo della parrucca dicendo: “E anche se non è riconoscibile agli uomini che non guardano così tanto le donne fino al punto di distinguere se sia una parrucca, in ogni caso per la stragrande maggioranza di donne sono riconoscibili, se non per tutte le donne, pertanto se si tratta di un caso raro in cui non è riconoscibile non è un problema”. Oggi però vediamo che tutta la tecnica innovativa consiste nel creare parrucche non riconoscibili come tali, e perlomeno non è così scontato che si possa considerare anche oggi il suo permesso valido visto che tutta la motivazione illustrata (almeno per le parrucche "naturali") non è sicuramente applicabile .
Oppure il Gaon HaRav Mashash[25] ז"ל diceva: “Che poiché lo Yetzer HaR’a non sussiste su ciò che non è attaccato al corpo, allora non c’è motivo di vietare” – ossia secondo la sua opinione da Santo, che non aveva praticamente pensieri su donne, vale anche qui il principio per cui un corpo non facente parte del corpo della donna non attira alcun tipo di pensieri. Purtroppo però mi sembra che la situazione della maggior parte degli uomini (o almeno il loro Yetzer HaR’a) non sia d’accordo con questo approfondimento. [Il suo discorso contesta inoltre la Mishnàh Beruràh[26] che esplicita che in un luogo in cui non c’è un uso che le donne indossino la parrucca, la parrucca sia comunque considerata ‘Ervàh per cui è vietato recitare parole di Toràh dinnanzi almeno per Mar_it ‘ain]
Il Gaon HaRav Elyashiv זצ"ל raccontava la triste realtà che “non gli è possibile ammonire in merito alla parrucca, perché non verrebbe ascoltato”, “ma anche chi indossa il copricapo adeguatamente anche solo un’ora – ha un merito speciale per quello, e ogni periodo è considerato separatamente”.
Ciò nonostante sottolineo, che in casi di necessità eccezionali, è possibile si possa considerare permessi speciali. Ad esempio Chakham ‘Ovadiàh Yosef זצ"ל ha permesso l’utilizzo di parrucche nel caso di vedove e donne divorziate. Bisogna però analizzare i singoli casi specificatamente.
Inoltre, se la propria moglie dovesse decidere d’indossare una parrucca piuttosto che nulla, è spesso preferibile per il marito stare zitto e far scendere il divieto che compie dal Deoraita al più al DeRabbanan.
Radersi
Visto che mi è stato chiesto in altre occasioni, aggiungo che presso alcuni çhasidim (non tutti) c’è un uso di radersi i capelli, in particolare presso i çhasidim Satmer, al fine di non rischiare che ci siano capelli non coperti[27]. Ciò nonostante non solo quest’uso non è obbligatorio, ma secondo molti è preferibile evitarlo, perché ci sono alcuni Mequbbalim che sostengono che i capelli (coperti) di una donna rappresentano del çhesed ~ bontà che si poggia su di lei e sulla famiglia[28].
Pregare
Quando si prega c’è un motivo ulteriore per coprire il capo[29], chi però in particolare da nubile non lo fa ha su cosa appoggiarsi[30]. Da questo nasce l’uso di molte donne di coprire il capo almeno al Bet HaKenesset, ed è un’ottima cosa che almeno questo venga applicato, anche per chi ha maggiori difficoltà ad applicarsi nel resto del tempo.
Spero che sia sufficientemente chiaro Be"H - altrimenti - riscrivete!
E' importante chiarire i punti.
[1] Shulchan 'arukh (Even Ha'ezer 21:2, vedi inoltre 115:4). Vedi Bet Shemuel 21:5 e çhelqat Meçhoqeq 21:2, e così nel Dagul Merevavàh 21:2. Vedi inoltre Pitçhè Teshuvàh 21:2. Come riportato esplicitamente anche in Massekhet Nedarim (72.). Vedi ivi. Vedi inoltre Shut Igrot Moshèh (Even Ha’Ezer 1:58) che spiega particolareggiatamente la Ghemarà e il suo significato. Vedi inoltre HaLevush KeHilkhatò 17:3:4 che calcola il perché della necessità di un’altra fonte da Berakhot (24.).
[2] Vedi Mishnàh Beruràh 75:10, Shut Yabbi’a Omer (Even Ha’Ezer 3:21§). Vedi anche Shut Maim Chajim Mashash (2:Orach Chajim fine 110§) che dopo aver detto che è necessario coprire il capo, riporta un “Limud Zekhut” per chi non lo compisse – ossia vuol dire che non è completamente peccatore, basandosi su una spiegazione non semplice in base a qualche osservazione su alcune delle parole di Rashì ז"ל. Ciò nonostante anche le sue osservazioni non sono così tanto convincenti, come sottolineato da tantissimi Poseqim, tra cui il Mizvat Nashim 39:1:2 a nome dei Shut Ben David (30:9), Shut Aderet Tiferet 34 ד"ה גם. Vedi ulteriormente Sedè çhemed (Asifat Dinim Dalet 2§), Shut Minchat Chajim (Even Ha’Ezer 2:4), Shiurè Taharàh (Shin 90), Quntres MiBa’ad Latzamtekh (alla fine del Shut Lehorot Nathan 5). Vedi inoltre Shut Maharsham 4:138§ che dice che l’uso delle donne che non coprono il capo è un uso מנהג di tipo גהנם Ghehinnam.
[3] Sul permesso o divieto dell'utilizzo di parrucche come Kissui Rosh ~ copricapo per donne sposate c'è molto da dilungarsi, e non è questa la sede. Vedi ulteriormente: Shut Yabbi'a Omer (Even Ha'ezer 4:3, 5:5).
[4] Nel Shut Maharam Provenzalo ז"ל (Siman 90, vedi ivi ulteriormente).
[5] Questa è la data riportata nella Teshuvàh, 2 Nissan 5330.
[6] Questo è l'anno di stampa del volume, come riportato in copertina.
[7] Nel suo importante Shut Maim Rabbim (vol 3, Even Ha'ezer 30).
[8] Vedi ivi in cui l'uso era di coprire il capo già dal fidanzamento. Oggigiorno però, in cui è andato perso l'uso, è sufficiente tornare alla norma stretta, che riguarda il coprire la testa dopo il matrimonio.
[9] Anno di pubblicazione del primo volume del Pachad Itzchaq. I volumi citati sono stati pubblicati postumi dopo diversi secoli, comunque la data sicuramente non è precedente alla pubblicazione.
[10] Pachad Itzchaq (volume 6 פאה נכרית לנשים נשואות)..
[11] Come illustrato lungamente e dolorosamente nella biografia rabbinica di Rav Momigliano "Biografia di un Rabbino Italiano".
[12] Riportato nel Kaf HaChajim Sofer 75:18§, Mishnàh Beruràh 75:14, nel Beur Halakhàh 75:§. Vedi ulteriormente Shut Mishnèh Halakhot 5:243§.
[13] Riportato nella Mishnàh Beruràh 75:14.
[14] In base a quanto riportato nella Mishnàh Beruràh (75:14), vedi meglio, qui riportato solo parzialmente per non indurire troppo la questione e ottenere almeno l’ ‘Iqqar HaDin.
[15] Maghen Avraham 75:4, condiviso dalla Mishnàh Beruràh 75:fine 14.
[16] Shut Mishnèh Halakhot 5:243.
[17] Shut Igrot Moshèh (Yorèh De’àh 2:75 ובדבר קול, Even Ha’ezer 1:58 in cui contesta il Shut Chatam Sofer (36§)). Vedi inoltre Shut Igrot Moshèh (Even Ha’Ezer 1:58 ולכן לדינא) in cui specifica che persino un Talmid Chakham non eviti di sposarsi con una donna del genere se per il resto delle questioni la donna è timorosa del Cielo, attenta alle Mizvot e ha buoni atteggiamenti solo che non vuole essere in rigorosa in questo.
[18] Shut Igrot Moshèh (Yorèh De’àh 2:75 ובדבר קול, Even Ha’ezer 1:58).
[19] Shut Igrot Moshèh (Even Ha’Ezer 1:58).
[20] Yomà (47.), integrato con Nedarim (70:).
[21] Vedi Shut Igrot Moshèh (Even Ha’ezer 1:58), Shut Yabbi’a Omer (Even Ha’Ezer 4:3:2§), Shut Mishnèh Halakhot 5:243. Vedi ulteriormente Shut Teshuvàh MeAhavàh (48), Shut Itzchaq Yeranen (3 Even Ha’Ezer 1).
[22] Shut Igrot Moshèh (Even Ha’ezer 1:58). Così riporta inoltre nel Yalqut Yosef Otzar Dinim LeIshàh (5765/777-778, §) anche in base a una lettera inedita di Chakham ‘Ovadiàh Yosef זצ"ל. Vedi anche Shut Maharam Elshaqar (35§). Vedi ulteriormente Shut Ish Matzliach 1:Orach Chajim 24, Or Toràh (5746/621, 5748/93, 5750/fine 104) in una Teshuvàh di Chakham ‘Ovadiàh Yosef זצ"ל.
[23] Vedi Yalqut Yosef Otzar Dinim LeIshàh (5765/777-778, 60:13/789). Vedi ulteriormente Shut Teshurat Shai (2:38).
[24] Shut Igrot Moshèh §.
[25] Shut §.
[26] Mishnàh Beruràh 75:15(:21) in base al Perì Megadim.
[27] Vedi in merito Shut Mishnèh Halakoht 4:243 ודע דמנהג, e com’è risaputo a chi è solito leggere la sua opera tratta dei Minhaghim di alcuni çhasidim come Minhag diffuso.
[28] Così ho sentito dal Gaon HaRav Ben Tzion Mutzaffi שליט"א.
[29] Vedi Shut Yeçhavèh Da’t 5:6§ che lo presenta anche per donne non sposate. Vedi ulteriormente Shut Yaskil ‘Avdì (7:Hashmatot a Orach Chajim 1).
[30] Vedi Shut Or LeTzion 2:7:14(:14§), nonostante sostenga sia necessario coprire la testa, sostiene che chi fa diversamente in base all’uso ha su cosa appoggiarsi. Vedi inoltre Shut Tzitz Eli’ezer 12:13§ cosa riporta per risolvere l’uso. Vedi ulterioremtne Shut Birkot Shamajim 1:32, Shtu Rivevot Efraim 3:533:2§, Or Toràh (Adar 5732:89§, :120§).
[31] Vedi Shulchan ‘arukh (Even Ha’ezer 21:2, 115:4).
[32] Vedi Shulchan ‘arukh (Even Ha’Ezer 21:§), vedi Bet Shemuel 21:5§, Baer Hetev (21:5§). Vedi ulteriormente Shut Sha’arè ‘Ezrà 1:102, Shut Zahav Menaçhem 3:Even Ha’Ezer 37, Shut Orchot Yosher (2 Even Ha’ezer 4).
[33] Shut Yabbi’a Omer (Even Ha’ezer 4:3§), vedi anche Shut Igrot Moshèh (Even Ha’ezer 1:57§), e così conclude inoltre nel Mizvat Nashim 39:8:13 in base ulteriore al Shut Lev Avraham (107§). Così inoltre nel Shut Or LeTzion (1:§).
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