Questa sera è Purim il che significa che già questa sera all'uscita del digiuno si ascolterà la lettura della Meghillàh.
Ecco alcune norme su cui bisogna fare attenzione.
1957. Battere i piedi durante la lettura della Meghillàh. Uso antichissimo è quello di battere i piedi quando, durante la lettura della Meghillàh, viene pronunciato il nome di Hamman המן הרשע HaRash'à. Ma l'uso prevede (a) di stare attenti a non perdere alcuna parola, (b) di stare attenti a farlo "delicatamente" in modo da non disturbare. Ricordo qui l'uso del Ben Ish Chai di batterli solo per due volte in tutta la Meghillàh: la prima e l'ultima, così da non provocare effetti secondari negativi come quello di rischiare di non sentire altre parole e di non uscire dall'obbligo.
1958. Nonostante a priori sia necessario sentire tutta la Meghillàh da una Meghillàh Kesheràh, è necessario per uscire dall'obbligo sentire TUTTA la Meghillàh senza NESSUNA PAROLA ESCLUSA. Quindi se una persona, per un motivo o per l'altro avesse perso una sola parola, deve leggerla in fretta dal testo che ha davanti e raggiungere chi sta leggendo per il pubblico, poichè la Meghillàh dev'essere sentita NECESSARIAMENTE secondo l'ordine di come sono scritte le parole.
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