Tratto dall'appendice del libro "Le Torture di Rabbì 'Aqiva e i suoi compagni"
All’uscita di Shabbat non si può recitare la Havdalàh
sul bicchiere di vino, perché è vietato berlo. Cosa si fa?[1]
2486.
Havdalàh .
Come ogni Motzaè Shabbat è necessario compiere una
"separazione" tra Shabbat e i giorni di Chol ~ feriali.
A Motzaè Shabbat però è già cominciato il digiuno di Tish'a BeAv, quindi
non è possibile effettuare la "Havdalàh" con il vino,
come si fa durante le altre settimane, ma si deve optare per altre soluzioni
che vedremo nelle pagine successive Be”H.
2487.
Havdalàh nella Tefillàh.
Ogni settimana oltre alla "Havdalàh" ~ "Separazione"
classica, si recita un’ulteriore formula di Havdalàh durante la Tefillàh di 'arvit
di Motzaè Shabbat. Questa formula, detta "Attàh
Chonantanu", si recita nella quarta Berakhàh della 'amidàh,
quella di חונן הדעת Chonen HaDa'at.
Questo genere di Havdalàh si recita anche quando il digiuno di Tish'a
BeAv cade di Motzaè Shabbat[2] Chi se la fosse dimenticata e avesse già
pronunciato il Nome di HaShem al termine della Berakhàh, non
torna a ripetere la ‘Amidàh[3]. Se ancora non avesse pronunciato il
Nome di HaShem, riprenda dal brano saltato.
2488.
Chi non ha recitato la
Havdalàh nella Tefillàh. Chi non recita la Havdalàh nella Tefillàh,
oppure chi si è dimenticato l'aggiunta all'uscita di Shabbat, dice le
parole (senza alcuna ulteriore aggiunta) "Barukh HaMavdil Ben Qodesh
leChol". Solo a partire da questo momento è possibile compiere "Melakhot"[4]
~ "attività lavorative"[5].
Attenzione! E’ importante avvisare le persone che si
sa che difficilmente hanno pregato e che non hanno recitato la Havdalàh
quindi nella Tefillàh, che è vietato compiere alcuna Melakhàh
all’uscita di Shabbat fintanto che non hanno detto le parole “Barukh
HaMavdil Ben Qodesh Leçhol”.[6]
2489.
Havdalàh sul vino. Coloro
che digiunano durante il digiuno di Tish'a BeAv, recitano la Havdalàh
sul vino all'uscita del digiuno, dicendo solo le formule di "Savrì Maranan", "Borè
Perì HaGhefen" (prima Berakhàh sul vino) e "HaMavdil
Ben Qodesh Leçhol..." (ultima berakhàh) [trovate questa Havdalàh
in ebraico e traslitterata in italiano a pag. 90 del libro][7]. Prima
della Havdalàh all'uscita di Tish'a BeAv non si recitano versetti
di buon augurio, che si usa recitare invece all'uscita di Shabbat.[8]
Attenzione - Avvisare il pubblico! E’
opportuno ricordare a tutto il pubblico verso la fine del digiuno che
all’uscita del digiuno dovranno recitare la Havdalàh.[9]
2490.
Berakhàh sugli odori. La Berakhàh
sugli odori (Besamim) non si recita, poiché non si odora
intenzionalmente durante Tish'a BeAv. Similmente non si recita neppure
all’uscita del digiuno, perché questa Berakhàh non si recita se non
all’uscita di Shabbat. [10]
Attenzione! Si recita la Havdalàh all’uscita
del digiuno solo ed esclusivamente perché non era possibile recitarla
all’uscita di Shabbat! Pertanto se il digiuno di Tish’ah BeAv
cade in un giorno differente da subito dopo Shabbat, non si recita
mai alcuna Havdalàh al suo termine!
2491.
Berakhàh sul fuoco.
All'uscita di Shabbat si dice la berakhàh sul fuoco (Borè Meorè HaEsh).
Visto che la recitazione di questa Berakhàh è indipendente dal resto
della Havdalàh, si usa pronunciarla all'uscita di Shabbat anche
quando si è entrati nel digiuno di Tish'a BeAv. L'uso più comune è di
dirla prima della recitazione della Meghillàh di Ekhàh.[11] Nel caso ci si fosse dimenticati, si
può pronunciare questa Berakhàh durante tutta la notte[12]. Comunque
se ci si fosse dimenticati tutta la notte, si è persa la Berakhàh e non
si torna a recitare la nella Havdalàh dell'indomani.[13]
In Italia יע"א. Anche in Italia יע"א l’uso era quello di recitare la Berakhàh
sulla candela prima della Meghillat Ekhàh.[14]
2492.
Vicini alla candela. Per
poter recitare la Berakhàh bisogna fare attenzione a stare vicini alla
candela tanto da averne godimento. E’ necessario almeno riuscire
a distinguere attraverso quella singola luce la differenza tra le unghie e la
carne circostante.[15] Pertanto è
opportuno che il Bet HaKenesset si organizzi in modo da portare (se
possibile) un numero di fiamme sufficienti anche per il pubblico lontano. Chi
fosse stato troppo lontano per aver avuto godimento dalla luce della candela,
eviti di uscire dall’obbligo con quella Berakhàh. Nel caso l’avesse
fatto, ritorni ad aver godimento di una fiamma successivamente senza recitare
alcuna Berakhàh[16].
2493.
Donna e Borè Meorè HaEsh.
Una donna che non ha sentito la Berakhàh di "Borè Meorè HaEsh"
da un uomo, la recita lei stessa[17].
Esenti dal digiuno e Havdalàh
2494.
Esente dal digiuno. Chi è esente dal digiuno, per esempio un
malato ל"ע o
una donna che ha partorito da poco [vedi da pag. 70 del libro], se
vuole mangiare è tenuto a recitare prima la Havdalàh sul bicchiere di
vino o sul succo d’uva, perché è vietato mangiare prima della Havdalàh[18]. E’
comunque opportuno optare per il succo d’uva[19] e tra gli ashkenaziti è preferibile l’utilizzo della birra[AA6] . In tal caso comunque non si recitano i
versetti prima della Havdalàh[20]
[essendo vietato recitare versetti se non quelli dei libri che è permesso
studiare oppure quelli della Tefillàh ‘fissa’, inoltre questi versi
aumentano la gioia, e quindi è da evitare], e non si recita neppure la Berakhàh
sugli odori[21].
Se si è già recitata la Berakhàh del fuoco non si recita nuovamente, e
così non si recita se si fa la Havdalàh dopo l’‘Alot HaShachar
~ albeggio.[22] Così anche
le donne esenti facciano la Havdalàh loro stesse[23].
Attenzione! Chi è esente dal digiuno può far uscire
dall’obbligo gli altri recitando la Havdalàh sul vino all’uscita di Shabbat.
Chi ha sentito già la Berakhàh relativa non necessita di ripeterla
all’uscita del digiuno.[24]
2495. Quando? Chi è esente dal digiuno e deve mangiare subito
all’uscita di Shabbat, allora reciti la Havdalàh fin da quella
sera.[25] Nel caso
però non necessiti subito di mangiare può posticipare[26].
[1] Vedi Shulchan
‘arukh Orach Chajim 556.
[2] Vedi Shulchan
'arukh Orach Chajim 294 e Mishnàh Beruràh 556:2.
[4] Cos'è una Melakhàh?
vedi video di “Deror Yqrà” sulla Parashàh di Vayaqhel http://youtu.be/8piSJDDPnZU e http://youtu.be/IOuiAAfN-1w; vedi inoltre
il video di Rav Zamir Kohen שליט"א su "Shabbat - Fonte di Berakhàh"
sottotitolato in italiano: https://youtu.be/2jQ_vPH6nFc
[5] כ"כ Mishnàh
Beruràh 556:2.
[6] Vedi Mishnàh
Beruràh 556:2 (riferito a un pubblico particolare dell’epoca).
[9] Meqor Chajim
del Chavat Yair 556, citato nel Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot 337:3:3.
[10] Vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 556, Mishnàh Beruràh 556:5, Chazon
'Ovadiàh Ta'aniot 335:3, 339(-341):4(:4).
[11] Vedi Mishnàh
Beruràh 556:1(:2-3), Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot 335:3, 339:4(:4).
[14] Misgheret
HaShulchan (Yorèh De’a 341, pag. 172 ‘amud bet).
[16] Poiché
sussiste un Safeq Berakhot, essendoci Rishonim che sostengono che
si possa uscire dall’obbligo anche con una candela lontana. Si eviti di
appoggiarsi comunque su questa opinione a priori essendo molto controversa.
Vedi note Ish Matzliach sulla Mishnàh Beruràh 3:145:1 che citano l’opinione
dell’Orchot Chajim a nome del Rashba ז"ל e di Rabbenu Zeraçhiàh HaLevì ז"ל
citato dal Rivav ז"ל. Vedi inoltre Shulchan Shabbat Shemot (Bò – Halakhot).
[17] Maamar Mordekhai Eliahu 28:14 sancisce ciò sia sulle donne ashkenazite che
sefardite.
Vedi ulteriormente Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot 343(-348):7(:7) per ciò che
riguarda le donne sefardite; vedi inoltre 352 היולדת. Vedi inoltre note Dirshu 556:1 per cui
sicuramente le donne ashkenazite possono, facendosi carico di una Berakhàh
‘opzionale’.
[18] כ"כ
Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot 348(-351):8(:8). Riguardo ai
ragazzi, vedi Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot 352 ואודות e Dirshu 556:5 וקטן.
[21] Vedi sopra,
basato sullo Shulchan ‘arukh Orach Chajim 556:1.
[24] Vedi Chazon ‘Ovadiàh Ta’aniot 551 וכתב. Vedi Sha’arè Teshuvàh 556:1 a nome del
Birkè Yosef che cita il Kenesset HaGhedolàh; Kaf HaChajim Sofer 556:9. Vedi inoltre Dirshu 556:5 וכן חולה.
[25] כ"כ Sha’arè
Teshuvàh 556:1, Kaf HaChajim Sofer 556:9.
[26] כ"כ Kaf HaChajim
Sofer 556:9.
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