Vivere in Sukkàh

1724. La Mizvàh di risiedere in Sukkàh. Ogni ebreo è tenuto a risiedere in Sukkàh nei sette giorni di Sukkot, ossia mangiare in essa, bere, dormire e camminare in essa, vivendoci tutti i giorni, sia di giorno che di notte, similmente a come fa in casa propria negli altri giorni dell'anno. (כ"כ Shulchan 'arukh Orach Chajim 539:1)

1725. Mangiare fuori dalla Sukkàh. E' permesso mangiare fuori dalla Sukkàh un pasto 'arai ~ temporaneo. E' considerato Akhilat 'arai il mangiare fino a KaBetzàh di pane [senza buccia - quindi 50 grammi] (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 539:2) e così anche un piatto cucinato basato su farina o altri Miné Dagan [grano, orzo, spelta, farro e segale] se ci fissa il pasto, necessita di Sukkàh (Shulchan 'arukh Orach Chajim 539:fine 2). Quindi un uomo ebreo che vuole mangiare un piatto di pasta per pranzo questa settimana, necessita di Sukkàh. Però il riso non necessita di Sukkàh.
Similmente se mangia del Pat HaBà BeKisanin, come dolcetti, o cracker e simili, necessita di Sukkàh, e secondo alcune opinioni addirittura dovrebbe recitare la Berakhàh di Leshev BaSukkàh [i sefarditi non seguono tale opinione a meno che non consumano almeno 216 grammi - 4 Betzim] (vedi Mishnàh Beruràh 539:16)

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