Tish'a BeAv all'uscita di Shabbat - Havdalàh sul vino e sulla candela


527. Havdalàh sul vino. I digiunanti durante il digiuno di Tish'a BeAv recitano la Havdalàh sul vino all'uscita del digiuno, recitando solo "Savrì Maranan", "Borè Perì HaGhefen" (prima berakhàh sul vino), "HaMavdil Ben Qodesh Leçhol..." (ultima berakhàh) [trovate questa havdalàh traslitterata in italiano su: http://dytefillah.blogspot.co.il/2012/07/havdalah-alluscita-di-tisha-beav-che.html] (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 556). Prima della Havdalàh all'uscita di Tish'a BeAv non si recitano versetti di buon augurio, che si usa recitare invece all'uscita di Shabbat. (vedi Chazon 'Ovadiàh Ta'aniot 338) 

528. Berakhàh sugli odori. La berakhàh sugli odori (besamim) non si recitano in questa settimana, poichè non si recita durante Tish'a BeAv, e non si recita se non all'uscita di Shabbat. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 556, Mishnàh Beruràh 556:5, Chazon 'Ovadiàh Ta'aniot 339:4)

529. Berakhàh sul fuoco. All'uscita di Shabbat si recita la berakhàh sul fuoco (Borè Meorè HaEsh). Poichè è indipendente dalla recitazione del resto della Havdalàh, si usa recitare all'uscita di Shabbat anche quando Tish'a BeAv cade in essa. L'uso più comune è di recitarla prima della recitazione della Meghillàh di Ekhàh. (Mishnàh Beruràh 556:1, Chazon 'Ovadiàh Ta'aniot 341) Nel caso si fosse dimenticato, può recitare questa berakhàh durante tutta la notte. (Mishnàh Beruràh 556:1) Comunque se si fosse dimenticato tutta la notte, non lo recita comunque nella havdalàh dell'indomani. (Mishnàh Beruràh 556:4)

530. Donna e Borè Meorè HaEsh. Una donna (sia sefardita che ashkenazita) che non ha sentito la berakhàh di "Borè Meorè HaEsh" da un uomo, la recita lei stessa. (Maamar Mordekhai 28:14)

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