354.
La Mizvàh. C’è scritto nella Meghillat Ester (9, 22) “לַעֲשׂוֹת אוֹתָם יְמֵי מִשְׁתֶּה וְשִׂמְחָה
וּמִשְׁלוֹחַ מָנוֹת אִישׁ לְרֵעֵהוּ וּמַתָּנוֹת לָאֶבְיוֹנִים” La’asot Otam Yemè Mishtèh veSimchàh,
uMishloach Manot Ish LeRe’ehu uMattanot LaEvionim” ~ “Per renderli
giorni di banchetto e gioia, e doni di porzioni, ognuno al suo prossimo e doni
ai poveri”. Spiegano i chakhamim ז"ל
in Massekhet Meghillàh (7 ‘amud alef) che si tratta di due doni a due poveri.
Quindi la mizvàh consiste nel dare almeno un dono per ogni ebreo povero, per
due poveri. (Tur e Shulchan ‘arukh Orach Chajim 695: 4, Torat HaMo’adim 10: 1)
355.
Doni. Come doni si può portare denaro o cibo. Il denaro può essere anche
sottoforma di banconota. (Torat HaMo’adim 10: 1)
356.
Abbondare. E’ meglio abbondare nel compiere la mizvàh di
Mattanot LaEvionim piuttosto che Mishloach Manot e Se’udat Purim. Ciò poiché è
una mizvàh eccezionale rendere contenti poveri, stranieri, orfani e vedove ל"ע. E chi li rende
felici raggiunge livelli molto alti. (Torat HaMo’adim 10:1)
[Tratto e adattato da "Purim: Halakhot e Minhaghim" in vendita a עה"ק Yerushalaim תובב"א (Har Nof e Bait Vagan - chiamate 052.7159029/052.7159039) e a Roma יע"א in questi giorni. COSTO SOLI 10 euro, con il testo della Meghillàh e retroscena della stessa in italiano]
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