La rete ci fornisce sempre più strumenti con cui si rischia di scrivere cose non adatte, e trasformarle in una 'averàh per l'eternità, moltiplicata esponenzialmente per il numero di lettori!
Questo fenomeno è sempre più comune in particolare in social networks, come Facebook e Twitter. Abbiamo già cominciato a vederlo precedentemente, ma è il caso di entrare nel dettaglio, per sapere cosa possiamo fare per evitarlo.
Abbiamo pensato di riassumere di volta in volta alcune halakhot relative alla Lashon HaR'à ב"נ וב"ש, principalmente dal testo "Chafetz Chajim", cominciando da due definizioni:
- לשון הרע Lashon HaR'à. La Lashon HaR'à è letteralmente traducibile come "Lingua cattiva" e consiste nel dire qualsiasi cosa di negativo su una persona o su un gruppo di persone, sebbene questa sia vera. Nel caso sia falsa si incorre in un divieto più pesante - Motzì Shem R'à. (Chafetz Chajim 1:1,1). I divieti che si infrangono parlando lashon harar'à sono molteplici. [Si può arrivare senza troppi problemi a oltre 17 lo ta'asèh e 14 mizvot 'asèh - riportati nell'introduzione del testo (Chafetz Chajim 1, 1:2)].
- מוציא שם רע Motzì Shem R'à. Quando una persona mescola con la Lashon HaR'à anche una parte, seppur minima, di menzogna con cui aumenta la negatività della cosa espressa, contravviene nel divieto di Motzì Shem R'à che significa letteralmente: "che tira fuori un nome cattivo". (Chafetz Chajim 1:1,1)
- בעל לשון הרע Ba'al Lashon HaR'à. Letteralmente traducibile come "possessore di lingua cattiva". Così si definisce colui che incorre nel divieto di Lashon HaR'à in modo fisso, come coloro che sono soliti incontrarsi in un posto (che può essere tranquillamente facebook, twitter o il telefono di casa stesso) per raccontare queste cose. (Chafetz Chajim 1:1,3).
- רכילות Rekhilut. E' definito come רוכל Rokhel (colui che compie רכילות Rekhilut) colui che porta parole dall'uno all'altro, andando e dicendo: "così ha detto tizio su di te", "così ha fatto caio", "così ho sentito su di sempronio che ti ha fatto o che ti vuole fare", nonostante in tali parole non ci sia alcun aspetto negativo [altrimenti ricade anche nel Lashon HaR'à o peggio] (Chafetz Chajim 2:1,1-2). In termini moderni: chi fa pettegolezzo o gossip!
Questi divieti sono tali sia in forma verbale che in quella scritta (Social Network compresi!) (Chafetz Chajim 1:1,8), sia se lo dica di sua spontanea volontà sia che sia obbligato da persone varie, siano esse persino parenti o maestri cui deve rispetto (Chafetz Chajim 1:1, 5). Tanto più se l'obbligo deriva da partecipanti ad un gruppo oppure semplicemente da una filosofia di un gruppo, perchè persino se dovesse perdere il lavoro a causa del fatto che non vuole parlare non idoneamente oppure subire una perdita economica, comunque deve stare attento a non infrangere questi divieti. (Chafetz Chajim 1:1,6 in base allo Shulchan 'Arukh Yorèh De'a 157:1). Tanto più per casi più leggeri di cui sopra, cui l'unica pressione è quella di non "seguire le norme del gruppo" e simili. Oppure per questioni di onore personale o reputazione (Chafetz Chajim 1:1,7).
Ci si ricordi una cosa, grande norma generale per tutte le Mizvot:
כפום צערא אגרא Kefum Tza'arà Agrà ~ a seconda della sofferenza, così è (proporzionale) la ricompensa della Mizvàh!
Quanto più mi pesa compiere una Mizvàh, tanto più sono lodevole nel compierla.
In particolare questa che può essere, in particolare nella nostra generazione, una cosa cui lo Yetzer HaR'à fa pensare sia difficilissimo opporsi.
In realtà se una persona conosce anche solo parte dei danni di questa 'averàh, torna indietro. Si consideri alcuni testi: nel Ma'alat HaMiddot di Rabbenu Yeçhiel Bar Yequtiel Bar Binyamin HaRofèh ז"ל della famiglia degli 'Anavim (scritto circa 700 anni fa) è dedicato un intero capitolo conclusivo, in cui si parla della gravità della lashon HaR'à; e ancora di più il Chafetz Chajim dedica un libro intero all'argomento, chiamato Shemirat HaLashon.
Vorrei terminare con un Midrash, riportato dal Ma'alat HaMiddot del Chakham romano citato sopra, Rabbenu Yeçhiel degli 'Anavim ז"ל:
Un מעשה Ma'asèh ~ gesta in cui Rabban Gamliel ha detto al suo servo:
"Vai a comprare al mercato un buon pezzo di carne!" - è andato e gli ha portato una lingua.
Dopo alcuni giorni ha detto Rabban Gamliel al servo: "Vai e comprami un pezzo cattivo di carne" - è andato e gli ha portato una lingua.
Al che Rabban Gamliel gli ha chiesto "Quando ti ho chiesto un buon pezzo mi hai portato la lingua, e ora che ti ho detto di portare un pezzo di carne cattivo mi hai portato ugualmente una lingua??"
Gli ha risposto il servo:
"Mio Padrone, ci sono lingue buone e lingue cattive!
Quando è buona, non c'è migliore di essa, ma quando è cattiva non c'è peggiore di essa!"
E così Be"H anche noi cerchiamo di applicare una lingua buona, anche in forma scritta!
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