Gossip - on FB! (1)

Tantissime persone oggigiorno utilizzano "social network" come FaceBook, Twitter e simili.
Spesso la gente li utilizza per pubblicare informazioni private rendendole di dominio pubblico.

In massekhet Bava batrà (39a) si riporta un כלל kellal ~ norma generale:

חברך חברא אית לי' Chavrakh Chavra It Leh ~ Il tuo amico ha a sua volta un amico

di conseguenza le voci corrono. Addirittura, da qualche anno a questa parte, per esaminare i potenziali candidati   per un lavoro, viene visitato il loro profilo su Facebook e simili. Le informazioni private diventano quindi di dominio pubblico senza che la persona che le ha pubblicate ne sia conscia fino in fondo.

Inoltre bisogna considerare che ogni volta che si carica qualcosa su Facebook, Facebook stesso riceve automaticamente tutti i diritti riguardo a qualsiasi tipo di materiale pubblicato, si tratti di foto, note o filmati. La stessa cosa vale quando si accede ad un'applicazione, che entra in possesso di tutte (o quasi - dipende da come è fatta) le informazioni private dell'utente. [Vi invitiamo a leggere a questo merito le clausole sui diritti - ma non è questo ciò che vogliamo trattare!] 

Questo non è un "allarme pericolo FaceBook" - ma un avviso per un altro problema derivato dalla non consapevolezza di questo potente strumento: quello del Gossip (רכילות Rekhilut ~ pettegolezzi) e del לשון הרע Lashon HaR'à.
Il Lashon HaR'à viene tradotto come 'maldicenza', ma spesso questa traduzione provoca un errore comune. La Maldicenza viene spesso considerata un divieto agli occhi delle persone solo se falsa. Ma il divieto di Lashon HaR'à consiste nell'esprimere cose negative su una persona o su un gruppo di persone, seppure queste siano vere. (Chafetz Chajim 1.1,1).


E' evidente che questi divieti valgano sia in forma verbale che in forma scritta (ma in ogni caso porto una fonte per chi non fosse a conoscenza della cosa: Chafetz Chajim 1.1,8), FACEBOOK compreso. 
Inoltre per ogni persona che legge il lashon har'à (maldicenza) o la rekhilut (pettegolezzo) il divieto si moltiplica (Chafetz Chajim 1.2,1) e su Facebook la cosa si può moltiplicare per migliaia. Senza considerare che tali informazioni restano leggibili a tutti a tempo indeterminato.


Oggigiorno, poi, anche coloro che solitamente stanno attenti ad allontanarsi dal divieto di lashon har'à e rekhilut, rischiano di esserne coinvolti o perchè navigando su facebook non lo vedono come un divieto, o perchè si trovano, loro malgrado, a far parte di gruppi che incitano queste "'averot" mascherandole come "filosofia del gruppo" o "trasparenza nei confronti del gruppo" in cui spesso si viene incitati a fare nomi e cognomi dei protagonisti dei fatti o peggio a farli vergognare in pubblico.

Chi fa parte di un gruppo deve sapere stare attento a cosa si dice nel gruppo, perchè se non si sta attenti a come si parla e si fa lashon har'à, tutti coloro che stanno nel gruppo, anche se sono solo "spettatori passivi", sono considerati responsabili (tanto più se alimentano le discussioni - allora lì è molto peggio). E così dice Rabbì Eli'ezer HaGadol (autore del Pirqè DeRabbì Eli'ezer) nella sua צואה Zavàah ~ testamento con cui ha avvisato il figlio Horqenos dicendogli:
בני, אל תשב בחורות האומרים גנאי מחברהם, כי כשהדברים עולים למעלה בספר נכתבין, וכל העומדים שם נכתבין בשם חבורת רשע
"Figlio mio, non risiedere con una compagnia di coloro che dicono cose negative sui loro amici, poichè le cose salgono in alto e vengono scritte in un libro, e tutti coloro che si trovano lì vengono trascritti come "la compagnia malvagia". E così riporta diverse volte il Chafetz Chajim (tra cui Petichàh, Laavin 4).
[Chi avesse problemi a comprendere com'è possibile che le cose che io faccio vengano trascritte, pensi soltanto che oggi è possibile registrare filmati di ore in una piccola chiavetta usb. HaQadosh Barukh Hù non ha problemi a replicare una cosa molto più evoluta di una semplice tecnologia umana] 

Ognuno capisce quindi che non è conveniente appartenere a tali gruppi. La soluzione è quindi una delle due: (a) rimanere in gruppi moderati, in cui non ci sono eccessi di lashon har'à in cui si vuole monopolizzare il gruppo con una scusa per parlare male di altre persone o di gruppi, fino al punto che si richiedono nomi e cognomi, anche se la cosa potrebbe avere un'utilità [perchè anche nel caso in cui ci sia utilità sono necessarie diverse condizioni prima tra tutte che non è possibile ottenere lo stesso risultato in altro modo oltre che parlare della persona pubblicamente, cosa che nella stragrande maggioranza dei casi non è così effettivamente], (b) eliminarsi dai gruppi, guadagnando almeno il non essere iscritti in Cielo come appartenenti alla "Compagnia Malvagia".

Prima di andare avanti, anticipo una cosa riportata dal testo אורחות צדיקים "Orchot Tzaddiqim" ~ "le Vie dei Giusti" nel שער הענוה "Sha'ar Ha'Anavàh" ~ "Il cancello dell'Umiltà":
כי ליום הדין מראים מצוות להרבה בני אדם שלא עשו אותן מצוות, ויאמרו: הלוא לא עשינו זה! וישיבו להם: אותם שספרו עליכם רע – הם עשו אלו מצוות, ונוטלים אותם מהם ונותנים לכם.
וכן לרשעים מראים עבירות שלא עשו, וכשיאמרו: הלוא לא עשינו! ישיבו להם: אלו העבירות עשו אותם שסיפרתם עליהם לשון הרע, ונטלו מהם ונתווספו עליכם. 
 Poichè nel giorno del Giudizio vengono fatte vedere mizvot a molte persone che non le hanno mai compiute, ed essi diranno: ma noi non abbiamo fatto ciò! E gli risponderanno - coloro che hanno detto male di voi - loro hanno compiuto tali mizvot, e se le tolgono (parlando Lashon HaR'à) e ve le danno.
E così ai malvagi, gli fanno vedere delle עברות 'averot ~ trasgressioni che non hanno compiuto e quando diranno: Ma noi non abbaimo fatto ciò! Gli risponderanno: "Queste sono 'averot che hanno compiuto coloro sui cui avete detto Lashon har'à, e sono state prese da loro e sono state aggiunte a voi.  
Quindi ora che ho avvisato tutti della cosa, posso portarmi avanti, dichiarando esplicitamente che se qualcuno vuole appartenere ח"ו alla prima categoria, allora mi fa piacere ottenere le sue mizvot. Mi dispiace per lui che si prenda le mie 'averot. Quindi glielo sconsiglio altamente.

E' risaputo che ci sono 3 effetti principali a questo discorso:

  1. Ci sarà chi lo prenderà in giro, e allora la sua 'averàh sarà ancora peggio. Perchè si porta anche ulteriore danno, come riportato dal Chafetz Chajim (1, 2,12 - cfr. anche la nota lungamente).
  2. Ci sarà chi capirà che effettivamente queste cose sono vere e valide, per cui si allontanerà da questi atteggiamenti e da cose che chas veshalom possano provocare danno.
  3. Ci sarà chi capirà che le cose sono effettivamente vere e valide, ma non sa come sia possibile farlo. Rispettare tutte le norme equivarrebbe a "non vivere".


Questo è un errore abbastanza diffuso, specie per chi non sa molto bene le Halakhot sul Lashon HaR'à e Rekhilut ~ pettegolezzi. In realtà basti pensare all'autore del testo Chafetz Chajim, Rabbenu Israel Meir HaKohen ז"ל che era famosissimo non solo per il suo testo sul Lashon HaR'à tra le altre cose, ma anche per essere una persona dalla parlata molto facile e assidua (pur non dicendo neanche una parola di Lashon HaR'à!)
Inoltre è possibile che una persona inciampi involontariamente alcune volte nel divieto, ma studiando può cercare di eliminarlo sempre più. Poichè più si studia una cosa (e la sua gravità - rimando al testo שמירת הלשון Shemirat HaLashon) più si evita di trasgredire tale עבירה 'averàh ~ trasgressione o compiere tale mizvàh.

Cerchiamo quindi di migliorare sempre più, in particolare stando attenti a non cadere in alcune trappole dello Yetzer HaR'à!

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