Non essere come Qorach e la sua compagnia

Abbiamo un, purtroppo poco noto, divieto esplicito nella Toràh di non comportarsi come Qorach e la sua compagnia.

La storia di Qorach in breve

La storia di Qorach è raccontata nel libro di Bemidbar, all'inizio della Parashàh di Qorach.

Riassumiamola in poche righe. Qorach è uno dei massimi esponenti del popolo ebraico. Chakham di grandezza enorme, giunto a livello di Ruach HaQodesh (riassumibile forse come connessione con HaQadosh Barukh Hu), decide di opporsi a Moshèh. Non lo fa direttamente, perchè sa che non potrebbe aver successo. Lo fa quindi indirettamente, attaccando la figura del Kohen Gadol.

Chiede indirettamente: com'è possibile che Moshèh sia il מלך "Melekh" ~ re (perchè questo era, anche se non con questo nome), e suo fratello Aharon il Kohen Gadol? Forse è una "questione di famiglia"?

Ma la domanda diretta è un'altra: tutti siamo Qedoshim (~ santi, distinti)! Quindi perchè non tutti possiamo essere Kohanim Ghedolim?

Per fare questa opposizione, riesce a convincere 250 tra i "grandi" ad unirsi a lui. Oltre a loro abbiamo due figure, Datan & Aviram, che avevano più intenzione polemica che "ideologica".

Si scopre poi che effettivamente la loro domanda diretta non è ciò che pensano, poichè Moshèh spiega che non è possibile che tutti siano Kohanim Ghedolim, ma uno soltanto. Però è possibile fare una prova per vedere  chi è scelto da HaQadosh Barukh Hu per il ruolo... Tutti decidono di mettersi alla prova... e l'opposizione continua, nonostante in forma miracolosa si sia dimostrato che Aharon è il prescelto come Kohen Gadol!

Si rivela pertanto agli occhi di tutti che l'intenzione della congrega non è quella del principio, che può essere anche giusto, che è stato dichiarato... Ma solo quella di "ribellarsi", anche se con un possibile buon motivo.

Al che è avvenuto un miracolo mai avvenuto nella storia, la terra si è aperta come una bocca, ed ha "mangiato" esattamente le 253 persone coinvolte nella "congiura di Qorach" nel posto in cui si trovavano, con i loro beni, davanti agli occhi di tutti.

Come avrebbero dovuto fare?
Se una persona ha una causa da portare avanti come dovrebbe fare? Spesso capita. Ed è importante combattere per le proprie cause. Ma bisogna sapere come portarla avanti. La Toràh HaQedoshàh con le sue Mizwot relative ai rapporti interpersonali (Ben Adam LaChaverò) ci illustra tutti i passi. Tra questi troviamo il non aumentare la polemica davanti alle persone. Non aiuta se non ad aumentare (a) l'odio gratuito, poichè solitamente le persone "incuriosite" aumentano e ognuno dice la sua, pur non sapendo bene com'è stata la dinamica, (b) la reçhilut, traducibile come pettegolezzo, anche se non cambiano le cose rispetto a ciò che sono (cosa che avviene più che spesso), (c)  il Lashon HaR'à cioè la maldicenza per la persona, e non per l'idea rivestita... Il Lashon HaR'à è un divieto su questioni vere - se si aggiunge anche qualche menzogna è peggio... E questi solo per illustrare alcune delle conseguenze. Quindi colui che ha iniziato questa polemica cos'ha guadagnato? Solo di alzare un polverone contro questa persona. E di solito i polveroni non servono nella pratica.

Ma almeno io ho espresso le mie idee...

E' legittimo esprimere le proprie idee, ma bisogna sapere come. Se Qorach avesse parlato direttamente a Moshèh Rabbenu ע"ה non davanti agli occhi di tutti e senza coinvolgere altre persone, le cose sarebbero andate sicuramente in modo diverso e più proficuo.

Se effettivamente il motivo di esprimere le idee non è fine a "far sentire soltanto la mia voce", ma a migliorare, è chiaro che è meglio puntare su un metodo più efficace.

Portare le polemiche in piazza di solito è utile solo a fare scalpore e a chi è alla ricerca "della notizia"! Ma non a sistemare effettivamente le cose.

Dicendo invece le cose direttamente all'interessato da parte, si riescono ad ottenere risultati concreti. Se poi non è possibile in tal modo si deve verificare come migliorare la questione. I metodi non mancano. Se poi non è possibile altrimenti, e si sono provate tutte le vie, ed è sicuro che c'è miglioramento discutendone effettivamente, solo allora si può parlare in pubblico.

Molto spesso inoltre, le persone vogliono coinvolgersi nella situazione, per far sapere anche la loro opinione. Cosa aiuta? Solitamente danneggia soltanto, perchè la questione ha maggiore risonanza, e solitamente poi la cosa viene anche sfruttata da persone che magari sono un po' meno in buona fede.

Qorach poteva avere buoni motivi... Ma Datan e Aviram sicuramente erano un po' meno idealisti, come testimoniato nei Tehillim. La questione era sollevare un polverone contro Moshèh. In ogni "ribellione" contro Moshèh loro ci sono: sono loro che dicono al Faraone dell'uccisione dell'egiziano quando erano in Egitto, sono loro che fanno la voce contraria quando sono sul Yam Suf "meglio tornare in Egitto, ma dove ci stai portando?", sono loro che scatenano diverse sommosse... e qui giungono alla fine.

Non bisogna dare adito a queste polemiche.

In generale il divieto della Toràh di non essere come Qorach e la sua congrega riguarda tutti i casi in cui si effettua una polemica. Ma non solo quando la si effettua: anche quando la si alimenta.

Spesso è possibile "tranciare" le polemiche semplicemente non rispondendo, oppure senza dare troppo peso alla cosa. Altre volte portando da parte il polemico o il polemizzato e parlargli della gravità della questione.

Ogni persona che aggiunge alla polemica, portando così maggior risalto alla cosa, deve rendersi conto che non migliora la situazione, ma la peggiora soltanto. La questione non dev'essere polemizzare, ma portare fine e miglioramento alla situazione.  Ogni persona che aggiunge - diventa anche lui partecipe alla polemica e si rende parte della "congrega".

Se non è possibile fare nulla - allontanarsi è meglio, così che il polemico capisca che non è seguito, e smetta... E se anche non smette, almeno non si aggiunge altra legna sul fuoco...

La questione è una sola: RIFLETTIAMO PRIMA DI AGIRE - è possibile che lo sdegno sia tale che non è possibile trattenersi... Ma forse non stiamo facendo anche noi danno? Non per forza allo stesso livello di chi ha provocato il motivo della polemica, ma comunque perchè aggiungere DANNO AL DANNO?

PENSIAMO EFFETTIVAMENTE SE C'E' UTILITA' NELLA COSA...

Non comportiamoci come Qorach.

On ben Pellet

L'unico a salvarsi di tutta la congiura di Qorach è stato On ben Pellet.

Come?

Lui faceva parte della congiura, ma sua moglie era contraria. Gli ha detto - sia che "vinca" l'uno che l'altro, in ogni caso tu non hai utilità... Non hai nessun guadagno. Stattene a casa e non aumentare le polemiche.

Chiaramente On ben Pellet non voleva stare a sentire la moglie...

Ma lei è stata più furba. Gli ha dato da mangiare pesante, l'ha fatto addormentare, e si è messa sulla porta della tenda a capo scoperto così che nessuno entrasse (poichè una donna sposata dovrebbe coprirsi la testa, almeno in luoghi pubblici o in generale dinnanzi ad estranei).

Così la rivolta ha preso atto e On ben Pellet dormiva...

La saggezza di sua moglie l'ha salvato... con cosa? un RAGIONAMENTO SEMPLICE: AIUTA QUALCOSA FARE POLEMICA?

Yehi Ratzon che possiamo imparare presto ad evitare di entrare in questi campi di polemica.

 [Alcune Fonti del divieto: Bamidbar 17, 5 - riportato come divieto esplicitamente su questioni di Machloqet polemica in Sanhedrin 110 'amud alef; riportato poi dal Rambam ז"ל nel Sefer HaMizwot (L_av 45) Sefer HaMizwot Gadol (Lo Ta'asèh 157), da Rabbenu Yonàh (Sha'ar 3 Mamar 58) e dal Chafetz Chajim (Laavin 12).]

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