La risposta è tratta dalla nota nel riassunto di Shulchan Shabbat Vayqrà (Tazri'a):
La donna quando partorisce è impura per un numero di
giorni dipendente dal sesso del bambino. Se è un maschio, è impura almeno sette
giorni. Mentre se è una femmina, è impura almeno quattordici giorni. La Toràh
spiega che al termine di quaranta giorni dalla nascita di un maschio e ottanta
dalla nascita di una femmina, la donna deve portare un sacrificio al Bet HaMiqdash.
Il Sefer Haçhinnukh (Mizvàh 166) riporta vari motivi per la differenza di
tempistiche tra maschio e femmina. Tra queste un motivo biologico – questo
tempo serve alla donna per ‘ripulirsi’ e riprendersi e dopo il parto di una
femmina è necessario un maggior tempo.
Oggigiorno però, le donne solitamente rimangono impure
per circa 2-3 mesi dal parto, a causa del sangue che continua a fuoriuscire.
Quando la donna si troverà pulita, si potrà purificare facendo l’Hefseq
Taharàh e il Moch Dachuq prima e poi i due controlli quotidiani dei Shiv’a
Neqiim ~ Sette giorni
puliti. Se tutti i controlli risulteranno halakhicamente puliti, la donna
potrà effettuare la Tevillàh, e sarà pura fino a quando non vedrà nuovamente
sangue.
Mi sono dilungato sulla questione perché c’è un Minhag
~ uso per cui una donna rimane
impura per 40 giorni per un maschio o 80 per una femmina. Questo uso è molto
problematico per molti motivi, e anche in un luogo in cui sia chiara la
presenza di quest’uso bisogna chiedere ad un Morèh Horaàh esperto (Talmid Chakham
esperto in halakhàh) se bisogna (o si può) mantenerlo. Tanto più nei luoghi in
cui non è presente, si eviti assolutamente d’inserirlo. In Italia יע"א testimonia Rabbenu Castelnuovo ז"ל nel suo Misgheret HaShulchan (קנ ע"א) che circa 200 anni fa era molto
poco diffuso, perché c’erano giusto pochissime donne che lo applicavano, mentre
la maggior parte delle donne non lo seguiva. Pertanto, sicuramente oggi in cui
la problematicità di quest’uso è aumentata, non lo si segue. ואכמ"ל.
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