32. Silenzio assoluto. Per poter compiere la Mizvàh come si deve è stare in silenzio assoluto (tranne che per le questioni riguardanti la tefillàh stessa), non solo nella berakhàh sullo shofar e durante l'esecuzione dei suoi suoni, ma dalla berakhàh sullo shofar fino alla fine dell'ultimo suono alla fine della Tefillàh di Mussaf. Chi disturba l'esecuzione, non solo fa danno a se stesso, ma anche agli altri, non permettendo loro di sentire l'esecuzione come sarebbe necessario. (Orach Chajim 592:3).
33. Donne. Le donne non hanno l'obbligo di sentire lo Shofar, anche se è molto opportuno che lo sentano, oltre a ricevere per questo parte di שכר Shachar ~ ricompensa. (Orach Chajim 588:3, 588:6). Se una donna non sapeva non fosse obbligatorio e andava a sentirlo solo perchè pensava lo fosse, può decidere di non sentirlo più. Se sapeva che non è obbligatorio e non vuole più sentirlo, c'è da distinguere, se non vuole o non può sentirlo temporaneamente c'è da facilitare, se decide di non volerlo più sentire deve necessariamente fare una hattarat nedarim cioè uno scioglimento di una promessa, esplicitamente sulla cosa (quindi non è valido per questo motivo l'hattaràh che si usa fare prima di Rosh haShanàh).(Chazon 'Ovadiàh Yamim Noraim pagina 109 lettera 9).
34. Bambini. Se sono arrivati all'età dell'educazione (dai 5 agli 8 anni a seconda della sveltezza del bambino) è importante portarli a sentire lo shofar a condizione che siano beneducati, non disturbino e non provochino distrazione a chichessia e che inoltre stiano presso i genitori che li controllano. Altrimenti si rischia non solo di non compiere alcuna Mizvàh nel portarli, ma anche di correre un rischio quasi certo di raccogliere una carrellata di עברות 'averot ~ trasgressioni che nessuno cerca in alcun giorno dell'anno, in particolare nel giorno del Giudizio, tale Rosh HaShanàh. Pertanto in tal caso è meglio che stiano a casa fino a quando non crescono con un'educazione più adatta nel compiere tale mizvàh e che permetta di compierla anche agli altri. (cfr. Mishnàh Beruràh 587:16).
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