24. Yoma Arikhta. I giorni di Rosh HaShanàh sono due sia in Eretz Israel che fuori. Sono considerati come un unico giorno 'allungato', in aramaico יומא אריכתא Yoma Arikhta.
25. Qiddush. Esattamente come ogni giorno di Yom Tov, abbiamo un Qiddush particolare da recitarsi. Essendo l'inizio della festa si recita Sheechejianu al termine del Qiddush. E così è anche per la seconda sera, ma a differenza di tutti gli altri "secondi giorni di Yom Tov Begaluiot" cioè fuori da Eretz Israel, qui sussiste un dubbio se recitarla o meno, essendo considerato il secondo giorno continuazione del primo per il principio di Yoma Arikhta (cfr. 24). Per questo motivo a priori è bene avere qualcosa di nuovo su cui recitare sheechejianu durante il Qiddush della seconda sera, avendo l'intenzione di uscire dall'obbligo sia per la cosa nuova che per il Qiddush. E' possibile recitare Sheechejianu su un abito che sia nuovo per la persona che lo indossa, e che sia contenta di indossare, oppure su un frutto di stagione (che si trova solo in quella stagione) se si mangia per la prima volta da molti mesi a questa parte. (cfr. 26) (Per maggiori dettagli su questa berakhàh rimando alle halakhot sull'argomento, qui non trattate per ora). Pur non avendo qualcosa di nuovo su cui recitare Sheechejianu, che sarebbe la cosa migliore da farsi, si recita Sheechejianu comunque nel Qiddush. (Orach Chajim 600:2 e Mishnàh Beruràh 600:5).
26. Sheechejianu sulla frutta. Nel caso durante il Qiddush della seconda sera di Rosh HaShanàh (cfr. 25) si reciti Sheechejianu su un frutto nuovo (che sia di stagione, che si trova solo in tale stagione e che non si è mangiato negli ultimi mesi) ove possibile è opportuno avere il frutto davanti, mentre si recita il Qiddush, ma non è necessario mangiarlo subito. E' opportuno inoltre non mangiare uva o frutti ancora acerbi, e così anche evitare frutta agra, non essendo un buon סימן "Siman" ~ segno per l'inizio dell'anno (cfr. 27). (Mishnàh Beruràh 600:4).
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