Una Persona Vede Tutti i Difetti, All'infuori dei Difetti Propri!

כָּל הַנְּגָעִים אָדָם רוֹאֶה, חוּץ מִנִּגְעֵי עַצְמוֹ. רַבִּי מֵאִיר אוֹמֵר, אַף לֹא נִגְעֵי קְרוֹבָיו

Kol HaNega'im Adam Roèh, Chutz MiNeghiè 'Atzmò. Rabbì Meìr Omer Chutz Mineghiè Qerovav

Tutti i Difetti una persona Vede (può vedere), all'infuori dei Difetti Propri. Rabbì Meìr sostiene, anche all'infuori dei Difetti dei famigliari. (Nega'im 2:5)

Questa è la traduzione in base al רמז Remez [1] (vedi nota per approfondimento sul Remez), di una Mishnàh riportata in Massechet Nega'im.

Ma cominciamo dalla base, ossia la spiegazione in base allo Peshat (approccio letterale al testo).

Abbiamo tradotto la parola נגעים Nega'im come "Difetti". In realtà nel suo contesto il termine si riferisce al tema di cui si parla nella מסכת Massekhet ~ trattato Nega'im: la sindrome della צרעת Tzara'at.

La Tzara'at è una "malattia" spirituale che porta impurità. Nel caso in cui una persona sia ad alto livello è possibilevederla anche fisicamente ל"ע : con macchie bianche sul corpo o sui vestiti oppure sulle mura di casa. Queste macchie sono chiamate anche נגעים "Nega'im", appunto i "difetti".

I Nega'im hanno norme abbastanza  particolari, la cui descrizione esula da questo articolo; tranne che per una norma. Un individuo per essere considerato "affetto da Tzara'at" non solo deve avere i nega'im con le loro particolarità, ma deve anche essere esaminato da un כהן Kohen (discendente diretto di Aharon fratello di Moshèh) che conosce queste norme e che deve identificare queste macchie. Fino al momento in cui il Kohen le identifica queste macchie non causano alcuna forma d'impurità.

Quindi arriviamo alla nostra Mishnàh -  Un Kohen può esaminare i Nega'im di tutte le altre persone, tranne i suoi. I chakahamim imparano questa norma dalla Toràh. Nonostante quello che conta sia la halakhàh, ragionandoci è possibile trarre diversi insegnamenti che vanno oltre la norma stessa. Quando una persona si trova davanti ai propri Nega'im ha un conflitto d'interessi, e potrebbe essere portato a dire il falso; o comunque non lo si vuole mettere in difficoltà. Su questa scia è possibile spiegare anche l'opinione di Rabbì Meìr, che considera che anche con i parenti ci si trova in un conflitto d'interessi tale da non poterne vedere per nulla i difetti.

Remez - il senso dell'aforisma

In base a ciò che abbiamo spiegato è tutto più chiaro בס"ד. Ogni persona, quando si trova a fare i conti con i propri difetti, non riesce a vederli con un'ottica oggettiva. E spesso può capitare si faccia lo stesso con i propri parenti. [L'autocritica è molto difficile da raggiungere, ma non impossibile...]

Però è possibile vedere i difetti altrui... e in base a ciò ci troviamo di fronte ad un altro "aforisma":

כָּל הַפּוֹסֵל בְּמוּמוֹ פּוֹסֵל

Kol HaPosel BeMumò Posel

Chi critica (un difetto), il suo difetto è quello che critica

[ossia che i difetti che notiamo negli altri, li notiamo solo perchè in proporzione ce li abbiamo anche noi...]

Ma questo lo vedremo בס"ד ב"נ וב"ש in un altro articolo...


[1]
Cos'è il Remez?

Ci sono quattro tipologie principali di approccio allo studio. Il Remez è il tipo di approccio "allusivo" al testo; la frase può essere presa, in BASE AD ALCUNI PRINCIPI, fuori dal contesto e spiegata in base ad altri significati delle parole, comprendendo così il testo ad un altro livello.

Questo tipo di approccio oggigiorno è utilizzata spesso in discorsi, per "battute" o per far ricordare meglio un concetto, riprendendo una frase o un versetto già conosciuto. Nell'ambito del Remez troviamo spesso anche la ghematria cioè il valore numerico della parola. Noto commento che si applica in questo tipo di approccio è il Ba'al HaTurim sulla Toràh, commento scritto in una notte soltanto da Rabbenu Ya'aqov figlio del Rosh (Rabbenu Asher).

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