Chol HaMo’ed Sukkot in brevissima


Trattiamo qui alcune delle principali halakhot derivate da alcuni dei principali dubbi comuni in merito a Sukkàh, Tefillàh e Cohol HaMo’ed.

Vita in Sukkàh

2997.       Vivere in Sukkàh. Anche durante Chol HaMo’ed c’è la Mizvàh Deoraita di vivere in Sukkàh.
2998.       Gite. Anche se si va in gita non c'è il permesso di mangiare fuori dalla Sukkàh quanto necessita di Sukkàh necessariamente[1].
2999.       Cosa necessita di Sukkàh? Qualunque cibo a base di çhamishàh Minè dagan (grano, orzo, farro, segale e avena) necessita di Sukkàh, se si consuma più di un KaBetzàh (senza Qelippàh – pari a circa 50 cc[2]). Quindi sia il pane, che la pasta, i cracker, dolci (a base di farina) e biscotti, oltre questo volume – anche per i sefarditi che non recitano su buona parte di essi la Berakhàh di LeShev BaSukkàh.
3000.       Berakhàh di Leshev BaSukkàh. Gli ashkenaziti usano recitare la Berakhàh di “Leshev BaSukkàh” su qualsiasi cibo a base di çhamishnàh Minè Dagan oltre KaBetzàh (si considerino 60 cc) sia esso pasta, pane, cracker, dolci o biscotti. I sefarditi invece recitano la Berakhàh solo su almeno un KaBetzàh di pane; secondo Chakham ‘Ovaidàh Yosef[3] זצ"ל se si consumano almeno 162 cc (3 Betzim) di altri cibi a pase di çhamishàh Minè Dagan, persino se solo cucinati e non in forno (quindi non necessariamente Pat HaBà BeKisanin – anche la pasta) è anche possibile recitarvi la Berakhhà.
3001.       Esenti da Sukkàh. Se si consuma invece riso, carne, pesce, uova, frutta e verdura, può consumarli anche fuori dalla Sukkàh, a condizione di non consumarli nel mezzo del pasto a base di pane o che comunque necessita di Sukkàh.
3002.       Rigorosità. C’è chi è rigoroso a non consumare nulla fuori dalla Sukkàh, in tal caso non può permettere neppure quanto visto finora.
Consiglio! E’ sempre opportuno dire Belì neder per chi vuole applicare una rigorosità, in particolare se non sempre dispone di Sukkàh.
Attenzione! Anche durante Chol HaMo’ed è vietato rimanere fino a Chatzot HaYom in completo digiuno.
3003.       Costruire sukkàh. E’  permesso costruire una Sukkàh anche durante Chol HaMo’ed[4].

Tefillàh

3004.       Lulav. Si utilizza il Lulav tutti i giorni di Chol HaMo’ed, tranne Shabbat (in cui è Muqzèh).
3005.       Tallit. Si indossa il Tallit tutti i giorni.
3006.       Tefillin. Non s’indossano invece i Tefillin, perché lo Zohar HaQadosh dice che chi l’indossa durante Chol HaMo’ed è passibile di Mittàh Biddè Shamajim ~ Morte dal Cielo[5]. Dove c’è un Minhag molto chiaro e continuativo di indossarli[6], è possibile continuare il Minhag, ma tale Minhag è presente oggigiorno solo presso alcuni ashkenaziti che risiedono fuori da Eretz Israel, e anche a loro la Mishnàh Beruràh[7] dice di non recitare alcuna Berakhàh.
In Italia. In Italia oggigiorno l’uso è di non indossarli, come uso della maggior parte degli ebrei al mondo – pertanto si eviti assolutamente, affinché non s’incorra nella pesante pena riportata in precedenza.
3007.       Hallel. Si recita tutti i giorni l’Hallel completo e si effettuano i movimenti del Lulav durante i seguenti passi: “Hodù LaHaShem Ki Tov, Kì Le’Olam çhasdò”, “Anna, HaShem Hoshi’àh Nà” , “Anna, HaShem Hoshi’àh Nà”, “Hodù LaHaShem Ki Tov, Kì Le’Olam çhasdò” (in base all’uso sefardita solo al primo dei due ripetuti).
3008.       Hosha’nnot.  Si recitano le Hoshannot, in cui si effettua un solo giro (se non a Hoshanà Rabbàh, in cui si effettuano 7 giri) in senso antiorario attorno alla Tevàh che ha sopra il Sefer Toràh. Secondo i Mequbbalim solo chi ha in mano il Lulav può effettuarli.
3009.       Sefer Toràh. Ogni giorno si legge un Sefer Toràh, con il brano relativo al sacrificio di quel giorno.
3010.       Musaf. Ogni giorno si recita la Tefillàh di Musaf.

Da solo

3011.       Chi prega da solo. Sicuramente è indicato andare al Bet HaKenesset e pregare con il pubblico tutti i giorni, ma talvolta una persona può stare male ח"ו e non aver la possibilità di recarsi al Bet HaKenesset, oppure avere altre situazioni particolari. In tali casi gli è permesso recitare l’Hallel e tutto il resto della Tefillàh (senza ripetizione). Riguardo alle Hoshannot – ponga su un tavolo un TaNaKh e effettui il giro recitandole[8].

Chol HaMo’ed

3012.       Tagliarsi i capelli e radersi.  Durante Chol HaMo’ed è vietato radersi o tagliarsi i capelli, se non per alcune categorie di persone poco comuni che non avrebbero potuto farlo prima, come chi è uscito dalla prigione.
3013.       Lavare i panni. E’ vietato durante Chol HaMo’ed lavare i panni[9], sia a mano che in lavatrice[10], anche attraverso un non ebreo[11].
3014.       Biancheria. Chi è solito cambiarsi la biancheria intima o i calzini spesso deve prepararseli prima di Yom Tov[12]. Ciò nonostante nel caso in cui sia rimasto senza, in particolare nei luoghi caldi, c'è chi permette di lavarli per mezzo della lavatrice durante Chol HaMo'ed[13].
3015.       Macchia. E' però permesso pulire una macchia sul vestito anche con agenti di pulizia[14].
3016.       Stirare. Stirare con il ferro da stiro è invece permesso, essendo un'operazione da persone semplici (Ma'asèh Hedyiot) a condizione venga fatta per necessità della festa (Tzorekh HaMo'ed)[15].
3017.       Stendere. E’ permesso stendere al sole abiti lavati se sono stati lavati in modo permesso[16]. Persino se si sono bagnati è permesso stendere i vestiti.[17]
3018.       Tagliarsi le unghie. In base alla regola stretta è permesso tagliarsi le unghie durante Chol HaMo'ed, siano esse delle  mani che dei piedi, persino con le forbici[18]. E questo è l'uso comune presso i sefarditi[19]. Gli ashkenaziti invece usano essere rigorosi sulla questione, se non in particolari occasioni, tra cui per prepararsi per la Tevillàh, oppure attraverso un non ebreo (uomo per uomo, donna per donna).


[1] Shut Igrot Moshèh (Orach Chajim 3:93), Shut Yeçhavèh Da'at 3:47. Vedi ulteriormente Mo'adim uZmanim 1:89.
[2][2] Vedi Chazon ‘Ovadiàh Sukkot 134-137:13(:29(-30)).
[3] Chazon ‘Ovadiàh Sukkot 136(-137):13(:30).
[4] Vedi anche Beur Halakhàh 640:6 in base al Bikkurè Ya’aqov (640:21§).
[5] Vedi attentamente Bet Yosef (Orach Chajim 31:2) che è la fonte del divieto riportato nello Shulchan ‘arukh.
[6] In base al Bait Chadash (Orach Chajim 31) – la comprensione dello Yerushalmi che riporta però, è in forte discussione, pertanto si segue solo dove presente l’uso continuativo, come riportato dagli Açharonim ז"ל.
[7] §.
[8] Ben Ish Chai (Haazinu §).
[9] כ"כ Shulchan 'arukh (Orach Chajim 534:1). Vedi dettagli ivi lungamente.
[10] Perché comunque sussiste il motivo di non entrare "Menuval LaChag". כ"כ Shemirat Shabbat KeHilkhatàh 2:66:64(:244). Vedi ulteriormente Shut Maharì Shtaif ז"ל (Siman 280) e Shut Rivevot Efraim 1:354:1.
[11]כ"כ Mishnàh Beruràh 534:14, similmente nel Chazon 'Ovadiàh Yom Tov 200:33 vedi ivi sul bedi'avad. Vedi anche Chayè Adam 110:3 nel caso il non ebreo lavori solo fuori di casa e si tratti di un singolo abito di lino. In merito a darlo a chi non ha di che mangiare, vedi 'arukh HaShulchan Orach Chajim 542:2?, 534:6?, vedi inoltre Shemirat Shabbat KeHilkhatàh 2:66:(63:)241, Mishmeret Mo'ed 7:(2:)1.
[12] כ"כ Shut Beer Moshèh 7:6§.
[13] Così permette nel Chazon 'Ovadiàh Yom Tov 198:32 ובזמינינו, 199:32:80 וכתב. Vedi ulteiormente Shut Sharga HaMeir 7:43:3. Vedi inoltre Shut Beer Moshèh 7:6§.
[14] Perché non ricade nel decreto del divieto di lavare i panni. כ"כ Shut Igrot Moshèh (Orach Chajim 5:36:1§), Shut Beer Moshèh 7:33§, Shemirat Shabbat KeHilkhatàh 2:66:72§, Chazon 'Ovadiàh Yom Tov 200:32 וכתם.
[15] כ"כ Ramà ז"ל Orach Chajim 541:3 e Mishnàh Beruràh 541:9. Vedi inoltre Shut Bet David (Siman 299) che estende grazie a ciò il permesso anche alla vigilia di Pesach dopo Chatzot HaYom.
[16]  כ"כ Shemirat Shabbat KeHilkhatàh 2:66:69(:265).
[17]  כ"כ Chazon ‘Ovadiàh Yom Tov 198? e Mishmeret Mo’ed 7:17 in base al Shut ‘emeq Halakhàh (fine Siman 146^).
[18] In base allo Shulchan 'arukh Orach Chajim 532:1 che cita lo Shibbolè HaLeqet (Siman 231).
[19] In base all'opinione dello Shulchan 'arukh Orach Chajim 532:1, come riportato dal Shiarè Kenesset HaGhedolàh ?, Shulchan Gavoha 532:2?, Chazon 'Ovadiàh Yom Tov 194:27(:68), vedi ulteriormente Kaf HaChajim Sofer 532:4?. C'è però chi tra i sefarditi usa essere rigoroso – vedi Ruach Chajim Falagi 532:1? che dic e che così usava il çhiqrè Lev.

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