Chanukàh in brevissima

Visto che la prima sera di Chanukàh è a Motzaè  Shabbat [la sera del 24 dic '16 (sab), sera del 25 di Kislev 5777] – ne trattiamo alcune halakhot [riadattate dal libro "Chanukàh - Halakhot e Minhaghim" - nell’introduzione—i riferimenti alle pagine sono quelli del libro]

E' uscita la terza edizione del libro "Chanukàh - halakhot e Minhaghim


La ricorrenza di Chanukàh dura otto giorni, a partire dal 25 di Kislev. Si festeggia per ricordare i miracoli avvenuti circa duemila anni fa in questo periodo, per cui i pochi hanno sconfitto i molti, e l’oppressione greca è stata piegata da un pugno di ebrei inesperti militarmente. Grazie alle loro gesta, tutto il popolo ebraico si è innalzato spiritualmente, e beneficiamo di quanto avvenuto fino ai giorni nostri.  
Per ricordare questi e altri miracoli avvenuti, la halakhàh prescrive di accendere almeno un Ner ~ Lume per otto sere, cominciando dalla sera del 25 di Kislev. L’uso più comune oggi è quello di aggiungere un lume ogni sera – ossia, la prima sera si accende un lume, la seconda due, e così via fino ad arrivare ad accendere otto lumi l’ottava sera. Questa modalità d’accensione nasce anche per permettere a chi vede i lumi di sapere subito in che sera ci si trova.
E’ vietato aver godimento della luce delle Nerot Chanukàh, pertanto si usa aggiungere un ulteriore lume, distinguibile dagli altri, detto “Shammash~Servitore”.
La pratica più comune è quella di cominciare ad accendere il nuovo ‘Ner’, per poi passare ad accendere quelli precedenti spostandosi sulla destra. [Sul perché e su alcuni altri usi, vedi da pag . 103]
Nei luoghi in cui accendere i lumi verso la strada può essere pericoloso çhas VeShalom, si accendono all’interno della casa, ed è opportuno posizionarli vicino alla porta, dalla parte opposta alla Mezuzàh. [Maggiori dettagli a pag . 67]
Solitamente si pongono le Nerot su una struttura, chiamata Chanukiàh. E’ bene che la Chanukiàh sia ‘onorevole’ così da ‘onorare’ la Mizvàh. Così anche è bene stare attenti ad utilizzare un combustibile che illumini bene. Quello migliore è l’olio d’oliva, seguito da cera e paraffina. Per le varie tipologie di oli vedi da pag . 61
La Chanukiàh va posta in un luogo non ventoso, preferibilmente a un’altezza compresa tra tre tefaçhim (30 cm – in base all’opinione del Chazon Ish) e i 10 tefaçhim (80 cm) dal pavimento. L’altezza  migliore è a sette tefaçhim (54 cm). Maggiori dettagli da pag . 67
Tutti sono tenuti ad accendere la Chanukiàh, ad esclusione di chi è esente in generale dal compimento delle Mizvot, come un pazzo, un Onen (persona a cui è scomparso un parente stretto ל"ע che non è ancora stato seppellito) o un bambino. Anche un bambino però, va educato a eseguire la Mizvàh. Ulteriori dettagli saranno illustrati Be”H a pag . 75. Ha l’obbligo di accendere anche l’Avel ל"ע [per i particolari che riguardano l’Avel ל"ע e Chanukàh vedi da pag . 85]. Talvolta si può essere esenti parzialmente dal compimento della Mizvàh, come nel caso dell’ospite o di chi si trova in luoghi particolari. Per ulteriori dettagli, consultare da pag . 80
La Chanukiàh generalmente va accesa dall’uscita delle stelle, possibilmente entro la prima mezz’ora.
La vigilia di Shabbat la Chanukiàh si accende prima delle candele di Shabbat, dopo Pelag HaMinchàh. E’ meglio pregare Minchàh con Minjian prima dell’accensione se possibile.
All’uscita di Shabbat invece, ci si affretti. A casa si recita prima la Havdalàh e poi si accendono le Nerot Chanukàh, a meno che non ci sia un Minhag chiaro che dica altrimenti. I dettagli da pag . 112.
Prima di accendere è vietato fissare un pasto e dormire già da mezz’ora prima dell’uscita delle stelle. Dall’uscita delle stelle fino all’accensione è vietato anche studiare Toràh per chi ha l’obbligo di accendere, perché ci si deve affrettare a compiere la Mizvàh. Maggiori dettagli da pag . 96.
Prima di accendere si recitano alcune Berakhot; la prima sera in cui si accende si aggiunge anche la berakhàh di Sheeçhejianu. I dettagli halakhici a pag . 99. Ed è possibile trovare la procedura di come accendere a pag . 103. E’ vietato parlare tra quando si recita la Berakhàh e l’accensione.
Si accende prima la candela ‘nuova’ e poi si accende quella alla sua destra, tranne in casi in cui la Chanukiàh sia stata posta in modo particolare. Dopo aver acceso almeno una candela obbligatoria (ossia non lo Shammash) si comincia a recitare “HaNerot Hallalu”.
Al Bet HaKenesset si usa accendere la Chanukiàh; si recitano le Berakhot però, solo nel caso in cui siano presenti almeno 10 ebrei. I dettagli da pag . 114
Durante Chanukàh si aggiunge in tutte le Tefillot ‘al HaNissim, e così anche nella Birkat HaMazon. Chi si fosse dimenticato, veda da pag . 118 come comportarsi. Non si recita il Tachanun; ogni giorno si completa l’Hallel e si legge la Toràh. Non si recita Musaf se non nei giorni di Shabbat e Rosh Chodesh, e si indossano i Tefillin come tutti i giorni. Ci sono alcune altre variazioni nella Tefillàh a cui rimando al dettaglio da pag . 118.
Durante Chanukàh si usa mangiare di più, cantare nei pasti, mangiare Sufganiot, Levivot, Sfang’...
E’ vietato digiunare durante Chanukàh, e si usa che le donne evitino di eseguire alcune tipologie di attività quando le candele sono accese. Per quanto tempo, quali tipologie sono vietate e quali permesse - vedi da pag . 133
Durante Chanukàh è bene studiare Toràh, in particolare dopo aver acceso la Chanukiàh – all’inizio del libro (da pag . 14) potete trovare diversi Divrè  Toràh da poter leggere ogni giorno da soli o con tutta la famiglia. 
Chanukàh Sameach


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