Quando si recita Sheechejianu? Sulle scarpe? Ciabatte? abiti di pelle?

[In base ad una serie di domande giunte in redazione. Copre le halakhot di oggi e di domani]

387. Sheechejianu. In generale ogni volta che si indossa un abito nuovo di cui si è contenti si recita la berakhàh di Sheechejianu, a condizione che (a) l'abito sia nuovo per lui (quindi potrebbe essere anche di decima mano), (b) sia contento della cosa (quindi anche se è molto pregiato, ma non lo rende contento non benedice), (c) sia un abito visibile dall'esterno, perchè altimenti non sono così importanti (quindi non biancheria). L'uso comune è di benedire nel momento in cui si indossa e non quando si compra. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 223:4,6 , Mishnàh Beruràh 223:24, Shiurè Berakhàh (Orach Chajim 223:1)), Ben Ish Chai (Reèh 1-2) note Ish Matzliach 278:2 a nome di diversi Acharonim come il Kaf HaChajim Sofer (Orach Chajim 223:30). Yalqut Yosef (Qitzur Shulchan 'arukh Orach Chajim 223:1)) Questa norma però (così codificata) ha delle eccezioni. Ad esempio ciò che vedremo nelle prossime halakhot Be"H:

388. Scarpe. Sulle scarpe non si recita Sheechejianu. (Ramà ז"ל Orach Chajim 223:6, Mishnàh Beruràh 223:24 vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 223:6, e l'uso comune anche presso i sefarditi è come il Ramà ז"ל - Ben Ish Chai (1 Reèh 3), Note Ish Matzliach 279:1 a nome del Kaf HaChajim Sofer (223:45) e del Birkat HaShem (vol. 4:2:51))

389. Ciabatte. Anche sulle ciabatte nuove non si recita Sheechejianu. (vedi fonti su halakhàh precedente)

‎390. Calzini. Anche sui calzini nuovi non si recita Sheechejianu. (vedi fonti su halakhàh 388 e Chazon 'Ovadiàh (volume Tu BiShvat) sull'argomento)

391. Vestiti di pelle. Sugli abiti di pelle nuovi dipende tutto dall'uso locale, perchè c'è chi sostiene di recitarla e c'è chi usa evitare. (vedi Ben Ish Chai (1 Reèh 5), vedi Ramà ז"ל (Orach Chajim 223:6), - tra coloro che dicono di recitarla Note Ish Matzliach 279:2, Kaf HaChajim Sofer (Orach Chajim 223:48) a nome di diversi poseqim tra cui Sedè çhemed (Asifat Dinim Ma'arekhet Berakhot Siman 2:20) e così il Pisqè Teshuvot 223:8 (fine))


********* Una piccola storia ***********************
Una volta ho sentito una storia raccontata da Chakham 'Ovadiàh Yosef שליט"א mentre spiegava queste halakhot. Ai tempi in cui era ragazzo la povertà era una cosa molto diffusa in Israele. La sua famiglia in particolare non stava particolarmente bene economicamente. Quando era ragazzo gli hanno fatto un regalo, per cui hanno dovuto impegnarsi molto. Gli hanno comprato una giacca nuova. Nuova almeno per lui, anche se era almeno di decima mano! Questo non toglie però che lui fosse contentissimo, ed essendolo - ha recitato Sheechejianu con molta Simchàh ~ gioia.

Riflettiamo un po' assieme. Oggi può spesso capitare che una persona, anche avendo vestiti firmati e/o ultracostosi, nuovi di zecca non sia contento. Mentre abbiamo (tutt'oggi) casi di persone che hanno cose che da molti non sarebbero stati neppure considerati di striscio (se non disprezzati) che sono contenti di ciò che hanno... Perchè? Perchè spesso diamo per scontato ciò che abbiamo, ma scontato non lo è per nulla... 
La società "occidentale" ci insegna che è "automatico" aver un certo standard. Anche se è difficile permetterselo. Per stare dietro alla società, alla compagnia o a che altro spesso si pretendono cose che scontate non sono. E non ci rendono neppure felici. Perchè? Sempre per lo stesso motivo - non apprezziamo ciò che abbiamo, ma vogliamo avercelo perchè riteniamo che "non è possibile altrimenti" - o "ce l'hanno tutti". Ma in realtà non ce l'hanno esattamente tutti....
Be"H di riuscire a rifletterci un po', e ringraziare HaShem (e anche chi è il "suo mezzo" - genitori, parenti, amici...) per quello che ci dà. Apprezzandolo, e rendendoci conto B"H di quanto siamo fortunati, molto più di molti altri... 

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