Fino a quando si può recitare la ‘amidàh di Shacharit?


[In base ad una domanda giunta in redazione – al termine trovate le conclusioni halakhiche che coprono le halakhot per oggi e per domani]

Dice lo Shulchan ‘arukh (Orach Chajim 89:1) “Il tempo della tefillàh di Shacharit (la ‘amidàh) va dal  נץ החמה Netz HaChamàh ~ Sorgere del sole … e il suo tempo arriva fino al termine della quarta ora (zemanit), che è un terzo del dì (cioè delle ore di luce). Nel caso si sia sbagliato o ha trasgredito ed ha pregato dopo la quarta ora (zemanit) fino a Chatzot (metà delle ore di luce), nonostante non abbia lo שכר  Sechar ~ ricompensa come se avesse pregato la tefillàh al suo tempo, in ogni caso c’è sechar di aver pregato.“

C’è chi sostiene che questo permesso di pregare oltre la quarta ora valga solo per un errore involontario. Nel caso invece una persona preghi volontariamente dopo il termine della quarta ora c’è chi sostiene che non può pregare, poiché oltrepassare questo limite è dato solo a chi sbaglia involontariamente. Pertanto ci si allontani dall’entrare in questo problema. La Mishnàh Beruràh (89:6) dice per questo motivo di pregare con la possibilità che sia una tefillàh di nedavàh (cioè non obbligatoria; s’intende dire, che prima di fare la ‘amidàh una persona pensi: se sono tenuto a pregare, allora che valga come tefillàh obbligatoria, altrimenti valga come tefillat Nedavàh – aggiunta in cui deve aggiungere una richiesta che non è solito chiedere, meglio al termine della ‘amidàh prima di effettuare i tre passi indietro). Sottolinea Rav David Yosef שליט"א nell’Halakhàh Beruràh (89:9) che pregare in questo modo non è possibile di Shabbat Qodesh e Yom Tov, in cui non c’è la possibilità di portare un Qorban Nedavàh (cfr. Orach Chajim 107). Quindi in particolare durante Shabbat Qodesh è necessario stare attenti a non superare questo orario, a meno che non si sia impossibilitati.

Comunque c’è su chi appoggiarsi anche in questo caso. Chakham ‘Ovadiàh Yosef שליט"א nel Yabbi’a Omer (Orach Chajim 108:57) e nell’Halikhot ‘Olam (vol. 1 Mishpatim 8) permette di facilitare nel caso in cui non si sia pregato fino alla quarta ora di pregare la ‘amidàh successivamente.

Riassumendo:
333.       Bisogna pregare la ‘amidàh di Shacharit entro la quarta ora. (Shulchan ‘arukh Orach Chajim 89:1)
334.      Chi non l’avesse fatto ha perso il merito della Tefillàh in tempo, ma ha ancora la possibilità di avere il merito della Tefillàh di shacharit.  (Shulchan ‘arukh Orach Chajim 89:1)
335.      Se involontariamente o per impossibilità non ha pregato entro tale tempo, allora può pregare fino a chatzot hayom (fine della sesta ora). (Mishnàh Beruràh 89:6)
336.      Nel caso invece volontariamente non abbia pregato finora, c’è chi sostiene che non può più pregare. Pertanto, se si trova in giorni che non siano Shabbat o Yom Tov effettui una condizione per cui pensa: “se sono obbligato a fare tefillàh allora che valga come tefillàh obbligatoria, altrimenti come tefillat nedavàh” e aggiunga al termine della ‘amidàh prima di effettuare i tre passi indietro una richiesta che non è solito porre. Nel caso si trovi nei giorni di Shabbat e Yom Tov secondo questa opinione non può più pregare. (Mishnàh Beruràh (89:6), Halakhàh Beruràh (89:9)) L’opinione di Chakham ‘Ovadiàh Yosef שליט"א è che può pregare comunque.

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