[In base ad una domanda giunta in redazione – al termine della prima halakhàh trovate la conclusione halakhica in breve]
331. Lo Shulchan ‘arukh (Orach Chajim 58:6) dice che le berakhot della qeria’t Shem’à si possono recitare fino alla quarta ora zemanit (cosa sono le ore zemaniot? – vedi articolo), che è un terzo delle ore di luce. Se è passata la quarta ora zemanit, allora non si recitano più le berakhot dello shem’à. Nonostante l’opinione dello Shulchan ‘arukh c’è chi sostiene invece, che è possibile recitarle fino a Chatzot HaYom (la fine della sesta ora zemanit, cioè metà delle ore di luce del dì). E così è l’opinione del Tzemach Tzedeq. Maran HaChidà nel Chajim Shaal (vol. 2 siman 31) dice quindi che non bisogna ammonire le persone e dirgli di non leggere per nulla le berakhot perchè chi legge le berakhot dello shem’à dopo la quarta ora ha su cosa appoggiarsi. In base a questo abbiamo tre opinioni sul leggere le berakhot dello Shem’à oltre la quarta ora:
a. E’ vietato leggerle. Poiché pronuncia il nome del Signore invano, poiché è passato il tempo delle berakhot. Così è l’opinione dello Shulchan ‘arukh (Orach Chajim 58:6) e così sostiene Chakham ‘Ovadiàh Yosef שליט"א (cfr. Halikhot ‘Olam vol.1 Vaerà pag.107-108:4). E così sembra l’opinione del Pachad Izchaq Lampronti (‘erekh Qeriat Shem’à Zemanàh Nimshakh)
b. E’ permesso leggerle. Poiché seguiamo altre opinioni, si può arrivare fino a chatzot hayom. Così sostiene il Tzemach Tzedeq (e in base a ciò l’uso chabad).
c. Senza il Nome del Signore. Se non si sono lette fino alla quarta ora, si leggano dopo saltando il nome del Signore nelle berakhot (meglio pensarlo). Così scrive il Kaf HaChajim Sofer (Orach Chajim 58:25) a causa del “Safeq Berakhot” dubbio nella recitazione delle berakhot, e (quasi) ogni volta che abbiamo un dubbio nelle questioni di berakhot facilitiamo, cioè evitiamo di pronunciare il nome del Signore invano. (cfr. inoltre Rav Pe’alim 2, Orach Chajim 12 e ‘od Yosef Chai Vaerà 17)
331.bis Conclusione: Quindi se c’è la possibilità di scegliere tra un minjian che legge le berakhot dello Shem’à entro la quarta ora e un minjian che le legge dopo la quarta ora c’è da preferire sicuramente il primo. Perché altrimenti, anche se volessimo dire che c’è su cosa appoggiarci (che come abbiamo visto non è scontato, anche se possibile), si rimane nella machloqet (a meno che non si abbia un uso ben definito, ma non è così né per i sefarditi, né per buona parte degli ashkenaziti e sembra dal Pachad Izchaq citato che la stessa cosa valga per gli italiani).
331.tris Nota: Anche se non entriamo in questa questione, e diciamo che abbiamo su cosa appoggiarci per recitare le berakhot dello shem’à, abbiamo un ulteriore problema. Entro quando devo recitare la ‘amidàh di shacharit? (lo vedremo Be”H domani). Solitamente si recita la tefillàh secondo l’ordine: quindi, se ho recitato le berakhot dello shem’à dopo la quarta ora zemanit, sicuramente avrò recitato la ‘amidàh di shacharit dopo tale tempo.
332. La quarta ora, termine delle berakhot dello Shem’à (e dell’ ‘amidàh di shacharit a priori), è calcolabile in base all’orario dal Netz HaChamàh ~ Sorgere del sole. Ciò perché essendo miderabbanan c’è da facilitare sulla questione. (Yalqut Yosef, Qitzur Shulchan ‘arukh Orach chajim 58:3, cfr. Halikhot ‘Olam vol. 1 Vaerà pag. 106:3, 107:4) E così è riportato già solitamente nei calendari con gli orari halakhici (http://www.torah.it/lunario/orari/ )
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