3. Melakhàh del non ebreo per sé stesso, anche per l'ebreo e il caso in cui sia malato
Quanto visto precedentemente (1249-1252) vale per una Melakhàh effettuata da un non ebreo per un ebreo. Oggi vedremo Be"H ciò che riguarda il godimento di una Melakhàh fatta per sé stesso, o per sé e per l'ebreo.
[copre le halakhot di oggi e domani Be"H]
1265. Melakhàh per sé stesso. Se il non ebreo fa una Melakhàh per sé stesso, generalmente è permesso all'ebreo averne godimento durante Shabbat. Ad esempio se accende una luce per leggere, anche l'ebreo può leggere con essa. (כ"כ Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:1)
1266. Rischio di aumentare. Nel caso però si tratti di una Melakhàh in cui c'è la possibilità di 'Leharbot BeShi'urin', ossia ci sia la possibilità che ne faccia di più se volesse farne aver godimento anche a qualcun altro, allora c'è chi permette comunque di averne godimento, e c'è chi vieta. La Mishnàh Beruràh (Beur Halakhàh 276:fine 1 ויש אוסרים) sostiene che solo quando c'è necessità è possibile quindi averne godimento [e così fanno gli ashkenaziti], ma i sefarditi in base alla norma stretta possono facilitare anche a priori in base all'opinione dello Shulchan 'arukh. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:1 che riporta le due opinioni, il permesso come Setam e il divieto come Yesh Oserim)
Esempio. Se il non ebreo accende un fuoco per riscaldarsi, se c'è più gente vorrà aumentare la legna da ardere, per produrre maggior calore.
Differente invece è il caso della 'luce', per cui da una sola lampadina può aver godimento sia una persona che cento (Ner LeEçhad, Ner LeMeàh). (vedi Shuclahn 'arukh orach Chajim 276:1 e commentatori).
1267. Melakhàh per sé stesso e per l'ebreo. Nel caso la Melakhàh sia stata realizzata dal non ebreo sia per sé stesso che per l'ebreo, allora è vietato all'ebreo averne godimento, e si seguono le stesse norme come se l'avesse fatto solo per l'ebreo [vedi RIFS]. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:2)
1268. Melakhàh per un ebreo malato ל"ע. Se la Melakhàh compiuta dal non ebreo è per le necessità [riguardo alla malattia e il suo benessere medico] di un ebreo malato ל"ע, persino se non è in pericolo di vita [En Bò Sakkanàh] è permesso averne godimento sia per l'ebreo in questione durante Shabbat, che per tutti gli altri, essendo una Melakhàh 'permessa' durante Shabbat. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:1) Perché è permesso chiedere a un non ebreo di fare una Melakhàh per un ebreo malato ל"ע anche se non è in pericolo di vita.
[Se fosse stato un ebreo malato ל"ע in pericolo di vita invece [Yesh Bò Sakkanàh] - allora persino per mano di un ebreo era permesso [ e preferibile] fare Melakhàh per ciò che riguarda le sue necessità. (vedi Beur Halakhàh 276:1 אין בו סכנה)]
1266. Rischio di aumentare. Nel caso però si tratti di una Melakhàh in cui c'è la possibilità di 'Leharbot BeShi'urin', ossia ci sia la possibilità che ne faccia di più se volesse farne aver godimento anche a qualcun altro, allora c'è chi permette comunque di averne godimento, e c'è chi vieta. La Mishnàh Beruràh (Beur Halakhàh 276:fine 1 ויש אוסרים) sostiene che solo quando c'è necessità è possibile quindi averne godimento [e così fanno gli ashkenaziti], ma i sefarditi in base alla norma stretta possono facilitare anche a priori in base all'opinione dello Shulchan 'arukh. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:1 che riporta le due opinioni, il permesso come Setam e il divieto come Yesh Oserim)
Esempio. Se il non ebreo accende un fuoco per riscaldarsi, se c'è più gente vorrà aumentare la legna da ardere, per produrre maggior calore.
Differente invece è il caso della 'luce', per cui da una sola lampadina può aver godimento sia una persona che cento (Ner LeEçhad, Ner LeMeàh). (vedi Shuclahn 'arukh orach Chajim 276:1 e commentatori).
1267. Melakhàh per sé stesso e per l'ebreo. Nel caso la Melakhàh sia stata realizzata dal non ebreo sia per sé stesso che per l'ebreo, allora è vietato all'ebreo averne godimento, e si seguono le stesse norme come se l'avesse fatto solo per l'ebreo [vedi RIFS]. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:2)
1268. Melakhàh per un ebreo malato ל"ע. Se la Melakhàh compiuta dal non ebreo è per le necessità [riguardo alla malattia e il suo benessere medico] di un ebreo malato ל"ע, persino se non è in pericolo di vita [En Bò Sakkanàh] è permesso averne godimento sia per l'ebreo in questione durante Shabbat, che per tutti gli altri, essendo una Melakhàh 'permessa' durante Shabbat. (vedi Shulchan 'arukh Orach Chajim 276:1) Perché è permesso chiedere a un non ebreo di fare una Melakhàh per un ebreo malato ל"ע anche se non è in pericolo di vita.
[Se fosse stato un ebreo malato ל"ע in pericolo di vita invece [Yesh Bò Sakkanàh] - allora persino per mano di un ebreo era permesso [ e preferibile] fare Melakhàh per ciò che riguarda le sue necessità. (vedi Beur Halakhàh 276:1 אין בו סכנה)]
Nessun commento:
Posta un commento