Ho pregato così bene…

בס"ד

“Ho pregato così bene, che sicuramente verrò esaudito”. Molto spesso purtroppo può capitare che lo Yetzer HaR’a porti a questo pensiero, che porta a sua volta a diversi errori.

702. Cosa non pensare. Dice lo Shulchan ‘arukh (Orach Chajim 98:5) “Non pensi di essere degno che HaQadosh Barukh Hù sicuramente deve esaudire la sua Tefillàh poiché ha pregato con Kavanàh ~ concentrazione [vedi halakhàh 687], perché al contrario (pensare ciò) ricorda le ‘averot di una persona (perché in tal modo in Cielo viene verificato – questo è certo che le sue azioni siano in grado di garantirgli tale cosa – verifichiamo se è vero). Bensì pensi che HaQadosh Barukh Hù glielo fa come çhesed…”

703. Cosa pensare. Al contrario una persona dovrebbe pensare che HaQadosh Barukh Hù me lo fa con grande çhesed ~ bontà, e non per le mie azioni. Poiché HaQadosh Barukh Hù si comporta con Bontà con le creature. (vedi Shulchan ‘arukh Orach Chajim 98:5)

Cosa fare se sono “inciampato” in questo genere di pensieri? La Ghemarà (berakhot 24 ‘amud bet) chiama questo genere di pensieri “עיון תפילה” ‘Yiun Tefillàh, ossia approfondimento sulla Tefillàh, che approfondisce su come ha pregato al fine di essere certo di essere esaudito [diverso dall’ approfondimento sullo studio delle parole della Tefillàh, o sul suo ragionamento, che invece è molto positivo – vedi Tossafot sul posto]. In tal caso la Ghemarà rivela anche cosa è opportuno fare affinché non si venga puniti per la cosa – semplicemente  studiare un po’ di Toràh al termine della Tefillàh.

Bisogna capire bene – forse qualcuno potrebbe pensare – allora meglio che non faccio Tefillàh per non rischiare di sbagliare? Sicuramente è un errore, perché se una persona che ha fatto la Volontà di HaShem (in questo caso far Tefillàh), solo che non l’ha fatto come si deve è considerata in questo modo, sicuramente chi non l’ha fatta per nulla (in questo caso non ha fatto Tefillàh) non è considerata meglio.

Cosa fare quindi? Semplicemente abituarsi pian piano ad allontanare questi pensieri, e studiare un po’ di Toràh dopo Tefillàh se possibile.

Non ho il tempo di studiare, devo scappare per andare a…! Allora leggi almeno un versetto (anche a memoria), come potrebbe essere il primo versetto dello Shem’a, capendo ciò che dici – anche questo è considerato studio di Toràh. Sicuramente è meglio studiare quanto più, ma meglio prendere il minimo piuttosto che nulla.

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