Da una domanda giunta in redazione: perchè fare 3 passi indietro al termine della 'amidàh? (halakhot di oggi e domani)
In massekhet Yomà (58 ‘amud bet) c’è scritto: “Dice Rabbì Yehoshu’a Ben Levi, colui che prega (la ‘amidàh) deve fare 3 passi indietro e dare “Shalom” (oggigiorno: dire “‘osèh Shalom bimromav” al termine della ‘amidàh).”
Premetto che i motivi della questione sono molto più di quanti riportati (sappiamo che Shelomò HaMelekh ע"ה sapeva dire su ogni cosa che è stata fissata dai chakhamim ha 1005 motivi - cfr. 'eruvin 21 'amud bet). Nonostante ciò vale la pena di raccogliere una parte delle motivazioni della questione.
Anche tra i motivi però, dobbiamo distinguere (e così fanno i poseqim) tra i motivi generali e quelli particolari. I motivi generali permettono di comprendere il perché della questione, nel caso specifico perché fare 3 passi prima di “’Osèh Shalom” in generale; d’altra parte i motivi particolari ci permettono di comprendere meglio alcuni dettagli, ad esempio (a) perché proprio tre passi? (b) perché in questo modo?
Se manca il motivo "generale" molto spesso non possiamo capire il perchè della norma, ma spesso ciò non ci è sufficiente per comprenderne i dettagli.
Se manca il motivo "generale" molto spesso non possiamo capire il perchè della norma, ma spesso ciò non ci è sufficiente per comprenderne i dettagli.
- Permesso. Per chiedere il permesso dinnanzi al Re di andare via da dinnanzi la sua presenza, quindi ci allontaniamo dicendo “Shalom”. (cfr. Ramà ז"ל nel Darkè Moshèh (Orach Chajim 123:2) Questo è il motivo principale – durante la tefillàh ci troviamo dinnanzi al “Re dei Re”, HaQadosh Barukh Hù. Quando ci “allontaniamo” da una vicinanza così particolare, dobbiamo chiedere il permesso, esattamente come si fa quando ci si allontana da un Re. Tanto più in questo caso.
- Come Kohanim nel Servizio del Bet HaMiqdash. Similmente ai kohanim nel Bet HaMiqdash camminiamo mettendo il tallone affiancato alla punta del piede. (Bet Yosef Orach Chajim 123 a nome di Maharì Abuhav ז"ל che riporta a sua volta a nome dell’Orchot Chajim (Hilkhot Tefillàh Siman 25)) [E la tefillàh è considerata sostitutiva del Servizio nel Bet HaMiqdash (cfr. Ta’anit 2 ‘amud alef, e “Unshallemàh Parim Sefatenu”); da questo motivo capiamo il perché si effettuano i passi proprio avvicinando il tallone alla punta del piede]
- 3 Milin di allontanamento dall’ הר סיניHar Sinai ~ Monte Sinai. Quando i Benè Israel hanno ricevuto la rivelazione sul Sinai, si sono allontanati 3 Milin (unità di misura di distanza pari a circa 3 kilometri). (Bet Yosef Orach Chajim 123 a nome di Maharì Abuhav ז"ל che riporta a sua volta a nome dell’Orchot Chajim (Hilkhot Tefillàh Siman 27) [da questo motivo capiamo il perché proprio 3 – 1 passo per ogni Mil di allontanamento]
- Choshekh ‘anan e ‘arafel. Moshèh Rabbenu ע"ה, per comparire dinnanzi ad HaQadosh Barukh Hù, ha superato tre ostacoli: (1) חשך Choshekh ~ Buio, (2) ענן ‘anan ~ Nubi e (3)ערפל ‘arafel ~ Nebbia. Questi li ha superati sia quando è comparso dinnanzi ad HaQadosh Barukh Hù, che quando è tornato indietro. (Bet Yosef) [In base a questo motivo si comprende perché è necessario farli anche quando si comincia la ‘amidàh, perché compariamo dinnanzi ad HaQadosh Barukh Hù, e perché sono proprio 3, come i 3 ostacoli che ha trovato Moshèh Rabbenu ע"ה]
- Allontanarsi dalla Qedushàh. Il Bet Yosef (Orach Chajim 123) a nome del romano Shibbolè HaLeqet (Siman 18) riporta a nome dei Gheonim ז"ל che quando una persona si trova nella Tefillàh, si trova in posto di elevata קדושה Qedushàh ~ Santità, e la שכינה Shekhinàh ~ Presenza Divina si trova sopra il suo capo. Quando si separa dalla tefillàh, e quindi da questa Qedushàh, deve effettuare tre passi indietro per uscire dal luogo della Qedushàh e ritrovarsi in un luogo חול Chol ~ profano. E per questo motivo si “saluta” al termine dicendo “Shalom” per dire che non ci troviamo più nello stesso posto.
- Sacrifici. A nome di Rav Hai Gaon ז"ל viene riportato che quando un Kohen ~ sacerdote andava sull’altare per offrire un sacrificio (in particolare i Temidin, cioè il sacrificio del Tamid ~ perenne, che si offre 2 volte al giorno, una a Shacharit e la seconda a Minchàh). Per salire sull’altare c’erano tre livelli di pietra, e così anche per scendere. Il Kohen effettuava la salita e la discesa camminando tallone attaccato alla punta dell’altro piede (c’è una norma per il servizio dei kohanim che lo impone). E così noi effettuiamo similmente al Servizio del Kohen nel Bet HaMiqdash nella Tefillàh che è al posto dei Qorbanot ~ sacrifici. (Bet Yosef)
- Per ritornare al proprio posto. Dopo la ‘amidàh si deve tornare a dove ci si trovava, quindi come prima dell’ ‘amidàh si sono effettuati tre passi avanti, così al termine si effettuano tre passi indietro. (Bet Yosef a nome di Rabbenu David Avudrahamז"ל) [E in base ai motivi precedenti è più chiaro il perché effettuare i tre passi avanti]
- Nevukhadnetzar שר"י. Nevukhadnetzar (Nabuccodonosor) שר"י, prima di essere Re dei babilonesi, era lo scriba del re Sançheriv שר"י . Sançheriv ha fatto scrivere una lettera destinata al Re çhizqiàh ע"ה per annunciargli che voleva conquistare Yerushalaim תובב"א. Sulla lettera c’era scritto anche il nome del Signore come destinatario. Nevukhadnetzar שר"י ha compiuto tre passi per arrivare fino alla lettera e anticipare il Signore a tutti gli altri destinatari. Per merito di questi tre passi ha avuto il “merito” di essere colui che avrebbe distrutto il Bet HaMiqdash. Così per merito dei tre passi che facciamo noi per arrivare alla tefillàh, meriteremo la ricostruzione del Bet HaMiqdash תובב"א. (Mishnàh Beruràh 123:2 a nome del Maghen Avraham)
- 3 ‘olamot. Ci sono 3 ‘olamot ~ dimensioni da superare per arrivare alla dimensione in cui si trova durante la ‘amidàh (עולם האצילות ‘olam HaAtzilut) e quindi effettuiamo tre passi per iniziare, e tre al ritorno, per tornare dove siamo (Kaf HaChajim Sofer Orach Chajim 123:2 a nome dell’Arizal nel Sha’ar HaKavanot (Sofe Derush 6)
Nonostante ciò che qualcuno potrebbe pensare, anche questi concetti illustrati sono parte della Halakhàh. Tanto che vengono portati da Poseqim, in particolare dal Bet Yosef. Il Bet Yosef è l’opera miliare di Rabbenu Yosef Qaro ז"ל il cui “Shulchan ‘arukh” è il “riassunto” per fare i ripassi nel giro di un mese.
Per concludere, traiamo esplicitamente alcune norme halakhiche che escono fuori da tutto ciò [attenzione, non sempre dai motivi riportati dai poseqim c’è una halakhàh leMa’asèh; bisogna sapere quando e come trarli. Per questo motivo scrivo le conclusioni halakhiche leMa’asèh esplicitamente]:
- Quando si comincia la ‘amidàh si effettuano tre passi in avanti. (cfr. Ramà Orach Chajim 95:1)
- Al termine della Tefillàh si effettuano tre passi indietro. (cfr. Shulchan ‘arukh Orach Chajim 123:1)
- I passi è opportuno effettuarli mettendo il tallone vicino alla punta dell’altro piede. (cfr. Shulchan ‘arukh Orach Chajim 123:3)
- Ci si avvicina partendo con il piede destro e ci si allontana con il sinistro. (cfr. Shulchan ‘arukh Orach Chajim 123:3)
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